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India, la Corte Suprema: “L’omosessualità rimane un reato”

Creato il 11 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Rovesciata una sentenza del 2009 dell’Alta Corte di Delhi che aveva depenalizzato i rapporti consensuali tra adulti dello stesso sesso.

Una manifestazione per i diritti gay in India (bbc.co.uk)

Una manifestazione per i diritti gay in India (bbc.co.uk)

La Corte Suprema indiana ha emesso una sentenza con cui si dichiara che l’omosessualità è un reato, rovesciando la sentenza con la quale, nel 2009, l’Alta Corte di Delhi aveva depenalizzato i rapporti consensuali tra adulti dello stesso sesso.

I sommi giudici indiani hanno dichiarato incostituzionale la sentenza tesa ad abrogare la misura del codice penale indiano, che risale a 148 anni fa ancora al periodo coloniale, che stabiliva che l’omosessualità fosse un crimine contro natura punibile con 10 anni di prigione. Secondo la Corte Suprema deve essere il governo attraverso il processo legislativo, e non una sentenza, ad abrogare questa misura.

La decisione è giunta in seguito a diverse petizioni di associazioni religiose contrarie alla depenalizzazione del reato previsto dal Codice penale indiano che vieta le relazioni tra adulti omosessuali consenzienti in quanto “contro natura” e che era stato introdotto durante l’epoca coloniale britannica.

“E’ una terribile sconfitta per la comunità Lgbt – ha detto Ashok Row Kavi, un attivista gay indiano – questo provocherà maggiori problemi con la polizia e costringerà le persone che nascondono la loro identità sessuale a non rivolgersi alle strutture sanitarie”.

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