>>India: la protesta contro le multinazionali

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La decisione del governo indiano di aprire il mercato alle grandi multinazionali e alle grosse catene di distribuzione straniere ha provocato la rivolta dei piccoli commercianti e delle piccole botteghe, diverse proteste ci sono state a Nuova Dekhi e a Chennai.

L’eventuale “ingresso in gioco” delle multinazionali ha provocato la “reazione” di protesta delle piccole botteghe le quali hanno paura di una probabile riduzione della loro clientela a causa dei prezzi competitivi delle multinazionali.

Si stima che circa 55 milioni di piccoli commercianti rischieranno di vedere ridotto il loro “giro d’affari”. La protesta ha “paralizzato” molte città: serrande di botteghe chiuse, aziende ferme, autobus rimasti al deposito.

Questa vicenda dimostra che in India si ha paura del mercato globalizzato che “uccide” le piccole e medie aziende.

In India non solo i piccoli commercianti ma anche la politica si schiera contro l’ingresso nel mercato delle grandi catene di distribuzione: Walmart, Tesco e altri vengono visti come dei mostri pronti a invadere il loro paese. Il mercato globale è visto come un enorme “bestia” che divora “tutto”, piccole e medie aziende, produzione artigianale e locale.

Non dimentichiamo poi che il mercato globale da molti è considerato una delle cause dell’attuale crisi economica.

I prezzi più bassi delle multinazionali “alterano” la competizione economica e creano squilibrio portando piccole e medie aziende al fallimento o ad un punto molto vicino al fallimento.