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India: si complica il caso giudiziario legato alla morte di Francesco Montis di Terralba

Creato il 24 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

India: si complica il caso giudiziario legato alla morte di Francesco Montis di TerralbaIndia, ergastolo per Elisabetta Boncompagni e Tomaso Bruno, rinchiusi da diciassette mesi nel carcere di Varanasi in India. I due sono infatti accusati di avere ucciso l’amico Francesco Montis in una stanza dell’albergo dove soggiornavano. Ieri pomeriggio, quando in Italia erano le 15 e nel paese asiatico le 18,30, il giudice ha condannato all’ergastolo la trentasettenne di Torino e il ventottenne di Albenga, in provincia di Savona, dietro le sbarre da domenica 7 febbraio 2010. Il tribunale indiano ha accolto la tesi dell’accusa, secondo cui la camera dell’hotel Buddha sarebbe stata teatro di un’esecuzione a sfondo sentimentale, compiuta dalla fidanzata del trentunenne di Terralba (Oristano) e dal suo presunto amante. Una ricostruzione che i due imputati  smentiscono infatti  hanno sempre negato qualsiasi relazione aldilà di una semplice amicizia e hanno raccontato che il compagno di stanza era stato male per un attacco di asma, sembra infatti che siano stati proprio i due imputati ad avvertire telefonicamente la reception, chiedendo di chiamare un’ambulanza per soccorrere Montis. La corsa in ospedale si era purtroppo rivelata inutile e la polizia avevano deciso di sottoporre la vittima a un’autopsia per chiarire le cause del decesso. Il primo esame necroscopico aveva evidenziato sei ferite sul corpo dello sfortunato viaggiatore, accreditando come probabile l’ipotesi dello strangolamento. Per i due amici si erano così spalancate le porte del carcere. Nel frattempo, nuovi accertamenti autoptici hanno smentito le prime supposizioni, indicando in un soffocamento, causato dagli spasmi bronchiali, la ragione del trapasso. Il tutto sembra trovare riscontro nelle parole della madre di Montis che più volte aveva dichiarato sia la passione per il fumo ma anche i noti problemi fisici di Francesco che comunque non gli avevano impedito di andare a fare un viaggio sul Gange con gli amici.

Anna Rita Montis , madre di Franscesco è sconvolta dalla notizia: «In questo momento non capisco più niente di tutta la storia. Ho solo una certezza: mio figlio non è tornato a casa». Mentre Marina Maurizio, la mamma di Tomaso, ha dichiarato “Siamo allibiti, i nostri legali presenteranno subito ricorso”», La tragedia come è noto si è svolta il 4 febbraio 2010, Francesco si sente male, in ospedale trovano dei lividi e dà lì i sospetti e l’arresto per la fidanzata di Francesco e l’amico, a nulla servì la lettera dalla madre del Montis, nella quale riferiva che il figlio era malato e aveva problemi respiratori. «Quei due ragazzi sono innocenti, mio figlio era malato». È un appello carico d’amore e di speranza quello lanciato dalla madre di Francesco appena un mese fa. Anna Rita Montis lo aveva ripetuto nelle fasi conclusive del processo, così come aveva già detto nei giorni successivi a quella sciagurata notte. «Per quella disgrazia due innocenti hanno fatto quasi un anno e mezzo di carcere in India e ora aspettano il verdetto»A complicare la loro posizione ci avevano però pensato da subito le autorità indiane, cremando le spoglie di Montis e impedendo ulteriori approfondimenti. «Non vi preoccupate, questo è solo il primo round: ne seguiranno altri e riusciremo a dimostrare la nostra innocenza», ha detto Tomaso Bruno ai genitori, arrivati in India per seguire le fasi conclusive del procedimento, pochi secondi dopo la lettura del verdetto. Gli avvocati difensori hanno annunciato ricorso in appello all’Alta Corte di Allahabad.

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