Indici Usa perlomeno contrastati
Bene Cisco, Intel ed Apple. In calo Du Pont, Caterpillar e Chevron. Molto bene Philip Morris mentre scendono petroliferi e biotech.
Dal punto di vista numerico … ben poca cosa, anzi il Nasdaq ha avuto ancora un ribasso, ma per quanto riguarda il Dow Jones e lo S&P500 si è tornati a vedere una pallida freccia verde.
Un segnale che può sembrare piccolo, ma che potrebbe anche essere importante, perché dopo un’apertura positiva gli indici americani erano nuovamente ed inesorabilmente finiti di nuovo sotto la parità, tuttavia quanto mancava poco più di mezz’ora al fixing abbiamo assistito ad un buon rimbalzo.
Ed allora una chiusura distante dal minimo di giornata era proprio quello che attendavamo, un segnale di questo tipo spesso viene interpretato come: esauriti gli ordini di vendita in mano agli istituzionali, attenzione, però, siate comunque cauti.
Ribadisco, da che Borsa è Borsa finire la seduta in recupero è sempre stato considerato un segnale di buon auspicio per le successive sedute, ma siamo in una situazione nella quale basta una minima notizia non positiva e crolla tutto di nuovo.
In giornate come questa si rispolvera il vecchio detto “Dead cat bounce” e cioè che anche un gatto morto se cade da una certa altezza … rimbalza, insomma un po’ lugubre come allegoria, ma che rende l’idea. Per capire se il mercato ha ripreso vitalità o meno occorreranno ancora delle conferme.
Purtroppo vedere nella parte bassa della classifica ancora il comparto petrolifero e soprattutto Caterpillar non induce all’ottimismo, non sono buone notizie per la tanto attesa ripresa economica, per ora però accontentiamoci di vedere un terzo dei titoli che compongono l’indice Dow Jones guadagnare oltre un punto percentuale nel giorno in cui, con i numeri di Alcoa, inizia ufficialmente il valzer delle trimestrali.
Dow Jones (+0,32%) nonostante il Nasdaq sia stato il peggior indice di giornata le prime tre posizioni nella classifica sono occupate da titoli quotati a Times Square e precisamente: Cisco Systems (+1,98%), Intel (+1,75%) ed Apple (+1,62%) aiutato anche dalla promozione (“Buy”) arrivata da Mizuho
Sul fondo E.I. Du Pont (-3,25%) ormai da un paio d’anni estremamente volatile, a seguire Caterpillar (-2,88%) mai così in basso dal 2010, quindi Chevron (-1,66%) con il petrolio sotto quota 32 dollari per barile.
S&P500 (+0,09%) crisi sì ma non per Philip Morris (+2,84%) che rimane su livelli di assoluta eccellenza, ottimo rimbalzo per Lowe’s Companies (+2,54%), terza piazza per General Motors (+2,44%) che interrompe la serie di dieci ribassi consecutivi
Crollo senza fine per Anadarko Petroleum (-6,93%), seduta da dimenticare per il biotecnologico Celgene (-5,46%), malissimo anche Devon Energy (-5,37%), mai così in basso da undici anni.
Nasdaq (-0,12%) torna a salire Netflix (+3,21%), rimbalzano Nxp Semiconductor (+2,71%) ed Analog Device (+2,38%)
Precipita Liberty Global (-7,04%) così come Vertex Pharma (-6,11%) e Micron Tech (-6,00%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro