Indignati o no, abietti o no, manifesti o manifestati, la manifestazione romana dopo esser partita si è trasformata nella solita guerriglia di piazza. La piazza virtuale, strettamente collegata con quella reale, lancia l’allarma. ” Si sono infiltrati i black bloc!”, intanto vetrine che si spaccano, macchine prendono fuoco e parte la guerriglia. Si legge in una agenzia:”Nella loro marcia violenta per le vie del corteo degli indignados, i blac block hanno assaltato un edificio in via Labicana con all’interno uffici del ministero della Difesa; sono entrati nel palazzo, hanno sfondato vetri e dato alle fiamme altre auto in strada. Colpita anche una struttura probabilmente dismessa della Guardia di finanza.
Inoltre hanno lancio sassi contro l’assessorato delle Politiche sociali.” Chi sono questi black bloc? I black bloc sembrano essere il terrore di ogni manifestazione. Nessuno o pochi sanno chi sono e troppi usano il termine solo per seminare terrore, insomma per capirci e per capire quel che leggiamo in queste ora, i black bloc sono soggetti che in genere si muovono in modo individuale ed individualista e, la loro matrice ideologica è anarchica. E con questo? Con questo vogliamo solo rappresentare altra, ulteriore indignazione. Indignazione si! Non è civile manifestare, lanciando molotov e bombe carta, pietre e sampietrini, assaltando negozi, auto e vetrine, ferendo giornalisti e freelance. E a far questo non sono solo un gruppo di black bloc, ma una volta partita la frenesia e la miccia incendiaria, l’adrenalina all’italiano medio parte.
Ecco come fallisce l’ennesima manifestazione, chi raccoglie cocci, chi si indigna del passaggio degli indignados made in Italy, altri che lanciano fumogeni, chi fugge per le vie della Capitale. Ha perso la democrazia per l’ennesima volta.
Intanto si apprende che solo un gruppo di manifestanti ha cercato di placare la piazza senza riuscirci.
Per ora il resoconto è: qualche civile tra i manifestanti, un poliziotto gravemente ferito ad una gamba e…migliaia di euro sprecati.