INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti
Libreria Volante
Via Giuseppe Bovara, 30 – Lecco
0341.184.0524
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Da una ventina di giorni Lecco ha una nuova libreria. Si chiama Libreria Volante perché Serena Casini e Andrea Vassena, giovanissimi ed esuberanti, sono in continuo movimento e all’occorrenza pronti a trasformarsi anche in librai a domicilio.
La Libreria Volante è appena nata (il 13 giugno c’è stata l’inaugurazione), troppo presto per fare bilanci, ma non per spiegare il perché di questa scelta e quali sono gli ingredienti indispensabili per compierla.
Il caso e un paio di convinzioni: è connaturato con l’essere umano ascoltare e raccontare storie e che i social network sono un palliativo dei rapporti umani, ma di rapporti umani c’è comunque bisogno. Creare un luogo bello e riposante, dove ci si senta liberi di incontrare autori o di parlare di libri, o di sedersi in poltrona a leggere con la calma che fuori sembra non esistere, questa è stata la nostra convinzione. E la Libreria Volante è anche una bolla dentro la quale riprendere fiato.
Chi sono Serena Casini e Andrea Vassena?
Due che per primi si sono innamorati dei libri e poi si sono incontrati, innamorandosi a loro volta. E che hanno scoperto che non c’è niente di più bello che dare vita insieme a un sogno, che includa questi due mondi e li restituisca all’esterno.
Parliamo del nome della libreria, perché si chiama Libreria Volante?
Ce l’ha suggerito Lord Chesterton. Lui, nel 1914, scrisse L’osteria volante, raccontando di due ostinati che riuscirono a continuare a vendere alcol nonostante la legge lo proibisse. Si inventarono un’osteria che non aveva mura, ma solo un’insegna viaggiante. La nostra è una dichiarazione di movimento, perché chi vuole potrà averci anche come librai a domicilio, e di voglia di farcela. Nonostante tutto.
Che cosa significa essere librai indipendenti oggi rispetto a qualche anno fa?
Non ho idea cosa volesse dire esserlo alcuni anni fa. Certo vuol dire avere le idee chiare: gli editori sono un’infinità e ognuno di essi pubblica molti libri. Bisogna avere un’idea chiara sul mercato ma forse, oggi più di ieri, trovare modi per far sentire i lettori al centro. Forse è giunto il momento di una rivoluzione copernicana dei lettori: non devono essere concepiti come vasi da colmare, ma come primi interlocutori da ascoltare e soddisfare. E questo deve valere prima di tutto per gli editori.
Lecco dista da Milano una quarantina di chilometri. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della “provincia” dal punto di vista culturale? Quante librerie ci sono a Lecco?
Lecco ha un buon numero di librerie. Ci sono, oltre alla nostra, due librerie indipendenti: la Birbantana, interamente dedicata ai bambini (Marianna Savà, che le ha dato vita, è una cara amica con la quale abbiamo in ballo alcuni eventi scoppiettanti pensati per grandi e piccoli) e Parole nel tempo, con una selezione anche di cd musicali. Oltre a queste, ci sono anche due librerie di catena: una Ibs e una Mondadori Franchising. Ma fra tutte vale la pena citare il Punto Einaudi di Bruno Biagi che in tantissimi hanno amato e che ha chiuso il 20 marzo. Noi abbiamo deciso di riaprire nelle stesse mura: il lavoro di Bruno e l’affetto dei suoi lettori era troppo prezioso per non provare, in qualche modo, a dargli un seguito.
Come deve essere una libreria, com’è la vostra libreria?
La nostra libreria è accogliente con tante poltrone e un tavolo antico che viene dalla Toscana per permettere a tutti di fermarsi a leggere, o anche solo a parlare. Poi abbiamo libri volanti che sfidano la gravità e la crisi, i bambini rimangono incantati a guardarli, ma ancora più gli adulti. È una libreria che mette al centro le persone, per questo quando un libro viene acquistato, insieme a un paio di segnalibri, diamo ai nostri lettori anche una fascetta “in bianco” che, se vogliono, ci possono restituire con una breve recensione: saranno loro a consigliare gli altri lettori. Poi, siamo nati da poco e non riusciamo a stare fermi, abbiamo sempre nuove attività in programma, come le presentazioni km 0, dove sono gli editor a presentare i loro autori, che ci piace abbinare agli aperitivi km 0 e i librai per un giorno: invitiamo editori e vari attori della filiera editoriale a fare i librai.
Che cosa trovano i lettori alla Libreria Volante?
Una poltrona, quattro sedie e una fratina toscana antica. Tante luci riposanti che invitano all’intimità della lettura. Una musica di sottofondo che non invade le orecchie. Una scelta di titoli che attinge molto dagli editori indipendenti e da tutti gli editori che lavorano, a nostro dire, bene. Delle perle scelte e messe in fila perché non sfuggano nella miriade di proposte che affollano il mercato editoriale. E vini, poche bottiglie da tutta Italia, e le terrecotte dell’Impruneta, che sanno di fatica e bellezza come i vini e i libri.
Come scegliete i libri da mettere sui vostri scaffali, in vetrina?
Gusto e pancia. Cerchiamo di far ruotare le case editrici per dare a tutte visibilità. Non è sempre la novità a campeggiare in vetrina, a volte è il libro che abbiamo finito di leggere e ci è piaciuto, oppure i titoli selezionati dai librai per un giorno, o ancora il libro segnalato da un lettore.
Chi sono i clienti che entrano nella Libreria Volante?
Persone che hanno voglia di spulciare i libri e sedersi a leggere, spesso amano farsi dare un consiglio o dare loro consigli che noi ascoltiamo molto volentieri.
Alice Beniero
Nella libreria c’è uno spazio ragazzi disegnato da Alice Beniero (la bravissima grafica che ha lavorato per anni con Isbn). Una collaborazione estemporanea o strutturale?
Quando Alice tornerà da New York faremo belle cose insieme. Amiamo molto l’illustrazione e le graphic novel e sicuramente troveremo il modo per organizzare seminari di illustrazione con la bravissima Alice, magari coinvolgendo l’Associazione culturale bolognese Hamelin e il Festival internazionale del fumetto BilBolBul.
Il blog Ho un libro in testa ha aperto una rubrica per voi, uno spazio per raccontare da dentro la Libreria Volante. Qual è il ruolo della “rete” e dei social networks per un libraio indipendente?
Come per ogni punto vendita in realtà piccole, i social network sono un modo rapido per comunicare con i nostri lettori e fornire informazioni in diretta su iniziative in programma o che stanno avvenendo in libreria. È anche il mezzo con cui molti ci contattano per ordinare i libri o chiedere informazioni. Scrivere su Ho un libro in testa è una bellissima occasione voluta da Chicca Gagliardo e che noi abbiamo applaudito con gioia, ci dà l’occasione di raccontare cosa succede tra la nostre mura e spesso, anche noi, impariamo a guardare meglio ciò che accade alla Libreria Volante scrivendone. Ma questo è uno dei magici poteri della parola scritta.
Quali sono i libri più venduti in questo periodo e quali amate consigliare di più?
Al di là dei fenomeni del momento, che tendenzialmente i lettori acquistano in tutte le librerie (di catena, indipendenti, on-line), il libraio indipendente vende bene ciò che consiglia, anche riutilizzando i preziosi consigli della comunità di lettori che si crea attorno alla sua libreria. Se dobbiamo consigliare i libri che ci piacciono, passiamo dai grandi classici ai romanzi dove i personaggi si moltiplicano e con loro le storie, creando incastri lunghissimi e perfetti. E poi c’è Lansdale, passione condivisa da entrambi, fondamentale per ritrovarsi a ridere di gusto senza rinunciare alla qualità. Ma i nomi che potremmo fare sono tantissimi.
Di che cosa hanno bisogno i librai in Italia (iniziative di promozione, legislazione ad hoc, sostegni finanziari, associazionismo di categoria?).
Sarebbe facile sottolineare l’utilità di iniziative volte ad aumentare i margini economici dei librai, ma forse la verità è da cercare in una realtà più complessa. L’ideale sarebbe spingere, ognuno secondo le proprie forze e assumendosi la propria responsabilità, affinché il libro venga percepito come uno strumento di crescita e di godimento per tutti e da tutti. In fondo, il libro – se è un buon libro – è qualcosa che ti regala un’esperienza che vale molto di più del prezzo di copertina.
Che cosa c’è da leggere sui vostri comodini?
Su uno Il Regno di Emmanuel Carrère, Prendimi di Lisa Gardner. Sull’altro i racconti di John Cheever e I miei piccoli dispiaceri di Miriam Toews. E una guida per un viaggio che sogniamo di fare presto insieme.