Nonostante le impressionanti somiglianze con la morfologia del nostro pianeta, non sono in grado di ospitare forme di vita per la troppa vicinanza o lontananza con il loro astro.
Il primo pianeta simile alla Terra per aspetto geomorfologico è stato scoperto qualche anno fa e denominato Kepler 22b. Altri quattro pianeti sono stati individuati nei mesi scorsi: Kepler-20e e Kepler-20f da un gruppo di ricercatori in questione che fanno capo al dipartimento di Astrofisica Harvard-Smithsonian, capitanati da François Fressin; Koi 55.01 e Koi 55.02 sono stati invece rintracciati da un gruppo di ricercatori francesi dell’Università di Tolosa, guidati dall’astronomo Stephane Charpinet, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Studiare pianeti simili alla Terra permette agli scienziati di capire il processo evolutivo del nostro pianeta da qui a 5 miliardi di anni.
Koi 55,01 e Koi 55,02 sono pianeti con raggi pari allo 0,76 e 0,87 rispetto alla terra. Hanno periodi molto brevi di rivoluzione intorno alla sua stella madre, rispettivamente di 5,76 e 8,23 ore.
I pianeti erano originariamente giganti gassosi, ma hanno perso, data la vicinanza alla loro stella, l’involucro gassoso mantenendo soltanto il nucleo centrale.