Parte delle rovine sommerse del palazzo della Dinastia Qin
(Foto: Liaoshen Evening News)
Il China Morning Post riporta che gli studiosi pensano che i resti risalgano alla Dinastia Qin (221-207 a.C.). Alcune delle pareti del palazzo, in granito, sono visibili con la bassa marea. Gli archeologi hanno già recuperato monete e antiche ceramiche dal fondo marino. Al momento il ritrovamento più grande è stata uno spiazzo in pietra di 60 metri di larghezza. Gli archeologi pensano si trattasse delle fondamenta di una grande piattaforma per sacrifici religiosi ed altre importanti attività. Sono stati individuati anche i resti di una strada di pietra che attraverso l'edificio identificato come palazzo.
L'imperatore Qin Shi Huang nacque come Ying Zheng nel 259 a.C. ed è noto non solo per essere stato il primo imperatore della Cina, ma anche come colui che pose fine al periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.) ed unificò il Paese. Qin Shi Huang promosse diverse riforme nella politica, nell'economia e nella cultura cinese e ordinò l'inizio della costruzione della Grande Muraglia. Questa immensa opera difensiva venne ordinata per prevenire gli attacchi dei barbari nomadi, ma Qin Shi Huang non ne vide il completamento.
Alcuni degli artefatti associati all'imperatore Qin Shi Huang sono stati trovati nel suo mausoleo: si tratta dei famosi Guerrieri di Terracotta. Le caratteristiche uniche di queste statue hanno portato gli studiosi ad affermare che si trattasse di ritratti di persone reali. L'Esercito di Terracotta, a grandezza naturale, venne scoperto nel 1974. Doveva proteggere l'imperatore nell'aldilà.