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INDIZI DI IDENTITÀ ESTER MARIA NEGRETTI cura e musica originale di Francesco Mantero
Creato il 30 novembre 2013 da Roberto MilaniINDIZI DI IDENTITÀ
ESTER MARIA NEGRETTI
cura e musica originale di Francesco Mantero
30 novembre 2013 - 6 gennaio 2014
COME NELL’INCONTRO TRA PAROLE E MUSICA IN UNA CANZONE, COSÌ LUOGO ED ARTISTA IN QUALCHE MODO SI SCELGONO A VICENDA, CHIAMANDOSI PER INDIZI DI IDENTITÀ.
apertura al pubblico:
Sarà possibile visitare la mostra fino al 6 gennaio 2014
nei giorni: do 1, ve 6, sa 7, do 8, sa 14, do 15 dicembre e dal 20 dicembre al 6 gennaio con i seguenti orari
dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00
(per visite straordinarie o verificare l’apertura, telefonicamente al tel.+39.347/5031178)
sarà disponibile il catalogo (italiano, inglese, russo) Editoriale Giorgio Mondadori che presenta l’ultima ricerca dell’artista
ingresso libero
Nell’opera di Ester Maria Negretti è la vita stessa ad essere indagata in profondità, nel tentativo di prelevare lo spettatore da un antico passato e accompagnarlo lontano o forse mai così vicino.
L’impegno dell’artista è sempre orientato a leggere e capire il disegno enigmatico dell’esistenza ossia di una realtà che ci invade per significati più profondi e meno apparenti di quanto rivelato dalla quotidianità.
Le tracce di materia “vivente” e i colori naturali della terra modellano l’opera e, come reperti archeologici dell’epoca moderna riammessi allo sguardo attraverso un esame antropologico del rifiuto urbano, aiutano ad essere coscienti di stare scavando. Ogni opera è quindi un invito a non fermarsi alla realtà materiale, fenomenica, di ogni persona, di ogni evento della vita e di ogni cosa, ma ad avventurarsi più giù, più in fondo, più sotto... a cercare l’Essenza.
In un momento storico di grande insicurezza com’è questo, l’arte di Negretti può rappresentare un punto di partenza, una rinascita. Lo sguardo del pubblico potrà orientarsi, una volta accettate le rovine, verso la rivelazione che un futuro diverso è possibile.
Nelle opere presentate è subito avvertibile qualcosa di più sottile e segreto, di meno definibile logicamente di quanto i canoni e le regole delle diverse forme di ricerca stabiliscono. Ester Maria Negretti, attraverso la sua visione dell’arte, porta un contributo originale parlando del mondo e dello spirito del tempo in cui viviamo attraverso impronte, segni, tracce che vivono una loro fissità bidimensionale in completa solitudine ma in permanente ricerca di un dialogo possibile oltre l’idea, il pensiero, la riflessione interiore. Un lavoro carico di segni di decadenza e rovina, ma anche di ottimismo e novità, e quindi di rivelazioni.
OPERE in mostra:
I quadri che, come la Terra, sembrano nascere dallo stratificarsi delle ere geologiche, sono realizzati con una combinazione di materiali tipici della pittura e di altri fra i più inusuali che attraverso processi chimici si uniscono e si separano plasmando forme di forte suggestione sulla tela.
Ambientazione Sonora di Francesco Mantero - “MULIN(I)O”:
Avvolge gli spettatori una suggestiva esperienza sonora ideata da Francesco Mantero per l’evento “Indizi di identità”: una composizione originale dal titolo “Mulinio” installata al piano interrato dove si trova l’antico mulino. Suoni d’acqua, il cigolio del legno, il rumore degli ingranaggi sono la materia prima con la quale il compositore ha lavorato e che risuonando nella’area, invita i fruitori incuriositi a scendere i gradini e ad immergersi nella composizione che evocherà l’antico mestiere dei mugnai.
Location – Mulino Salacrist:
Ester Maria Negretti per le proprie mostre sceglie luoghi che le permettono un dialogo aperto con il fruitore, con la città, dove contenitore e contenuto possono dialogare e far scaturire riflessioni. E’ per questo motivo che sarà personalmente presente durante il periodo di apertura della mostra. E’ per questo motivo che nella splendida cornice di Bormio, è stato scelto l’antico Mulino Salacrist a pochi passi dalla via Roma e dal centro storico.
Con il Patrocinio del Comune di Bormio;
In collaborazione con: Ottonote - www.ottonote.com;
ester maria negretti - www.esternegretti.com per info: [email protected]
Approfondimento:
Dal papà valtellinese ho ereditato l’amore per la montagna. Tra il 2006 e il 2007 trascorsi molto tempo in Valtellina, più precisamente a Chiuro, dove ama tutt’ora dipingere. Fu proprio in una di quelle mattine primaverili che la mia pittura cominciò ad arricchirsi di materia e significato: i consueti materiali del dipingere andarono così sempre più scomparendo per lasciare il campo aperto a nuove esperienze. Sassi, terra, giornali, stoffe e ogni tipo di materiale che mi suggeriva una saggezza popolare, un soffio vitale, diventava parte delle mie opere, aiutandomi a conferire ad esse un’anima. Ispirata dalle montagne circostanti, a quella vita che trasuda “di vero”, mi aggiudicai il premio “Sondrio città alpina 2007” che accolsi come incitamento per comprendere che quelle nuove combinazioni di materie diverse e inusitate, che si uniscono e si separano con i più semplici procedimenti della reazione chimica, erano la via giusta per una personale interpretazione del mondo e dell’arte contemporanea.
Effettivamente, a pensarci, il mio legame artistico con la Valtellina risale già al 2003, quando vinsi uno dei miei primi premi proprio a Bormio nell’ambito del “Concorso internazionale di pittura”.
Le montagne, e ancor più le terre duramente coltivate con sapienza e amore, mi suggerivano un forte potenziale immanente, nascosto sotto la terra: mi diceva di scavare. La mia attenzione si focalizzò verso i terrazzamenti, come dimostra l’opera “Sassella”. Nasceva così davanti ai miei occhi l’affascinante mondo della creazione in atto che ricorda molto da vicino il formarsi della terra attraverso le ere geologiche.
Osservavo la terra coltivata e più la guardavo più ne respiravo l’odore e maggiormente avvertivo quella splendida similitudine con la pelle umana. Terrazzamenti lontani, solchi nella terra come solchi nella pelle, simili alle linee delle impronte digitali. Da qui moltissime opere tra cui “Scendendo da Bormio”, “Incontri”, “Ho udito suoni richiamarmi”, “La farfalla e l’uva”, “Lungo strade antiche”, “Coltivazioni”, “Legami”, “Montagna”, solo per citarne alcune, hanno consolidato questo legame, questi indizi di identità.
Ester Maria Negretti
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