E difatti, secondo il World Resources Institute, sulla base dei dati satellitari della NASA, la maggior parte degli incendi sono localizzati nelle concessioni di due conglomerati industriali con sede proprio a Singapore: Sinar Mas e Raja Garuda Mas, che controllano rispettivamente i colossi cartari indonesiani, Asia Pulp & Paper e APRIL, e le imprese di produzione di olio di palma Golden Agri Resources e Raja Garuda Mas.
Greenpeace fa notare che la metà degli incendi si trovano in in aree che avrebbero dovuto essere protette dalla moratoria sulla conversione delle foreste in Indonesia. "Il fatto che gli incendi continuino a colpire queste regioni, dimostra quanto sia debole l 'applicazione della moratori", ha dichiarato Yuyun Indradi, di Greenpeace Indonesia.
Indradi ha aggiunto che le imprese dovrebbero garantire che i propri prodotti non siano legati alla deforestazione o a pratiche illegali come lìutilizzo del fuoco per aprire piantagioni. Secondo l'analisi di Greenpeace, la moratoria non copre oltre 10 milioni di ettari di foresta primaria e circa 32 milioni di ettari di foreste secondarie dell'Indonesia. Ogni volta che la moratoria viene rivista, diminuisce la quantità di foreste che protegge: dal 2011 oltre sei milioni di ettari ne sono stati esclusi.
"Il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha recentemente assicurato a Greenpeace l'impegno del governo nel rafforzare la protezione dell'ambiente e la prevenzione della deforestazione, ma quelli che vediamo sono invece segnali di indebolimento " ha detto Indradi. L'ultima revisione della moratoria ha liberato per lo sfruttamento oltre 600.000 ettari di torbiere, foreste primarie e foreste secondarie ricche di carbonio, la cui distruzione contribuirà notevolmente alle emissioni di gas serra del paese. La carenza di dati aggiornati e di trasparenza aumentano la confusione, in un quadro in cui la moratoria si sovrappone a 5,5 milioni di ettari di foresta già assegnati in concessione per il prelievo di legname o per la conversione in piantagioni.