Scritto da: Pierpaolo Molinari 23 gennaio 2014 in Esteri, News Inserisci un commento
Alta tensione nelle acque tra l’Indonesia e l’Australia. Il governo indonesiano ha disposto l’invio di imbarcazioni militari fino al confine delle acque territoriali per contrastare l’azione della marina australiana, impegnata a fermare i migranti diretti verso il paese.
Da Jakarta accusano, da Canberra non smentiscono: l’Australia, secondo le dichiarazioni, avrebbe violato le acque indonesiane nel tentativo di respingere l’ondata di migranti che, su imbarcazioni precarie, cercano di raggiungere il continente per iniziare una nuova vita.
E’ stato calcolato che, negli ultimi sei anni, sono stati oltre 50mila gli indonesiani che hanno affrontato il viaggio, pericoloso quanto quello tra Africa e Lampedusa. Secondo le stime sono stati almeno 1000 le persone che hanno perso la vita.
Il primo ministro australiano Abbott ha condotto una campagna elettorale in cui prometteva di «respingere i barconi». Il primo barcone, con immigrati africani, è stato intercettato e respinto. Il secondo, proveniente dall’Indonesia, è stato respinto pochi giorni fa.
Il governo australiano non si è espresso in merito alla situazione, limitandosi a dichiarare di non aver invaso le acque indonesiane mentre l’opposizione ha contestato il metodo, dichiarando che oltre a non risolvere il problema espone il paese al rischio di una strage e ad una situazione di tensione con l’Indonesia.
Australia barconi esteri indonesia migranti News 2014-01-23