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#QuellaVoltaChe la Toyota ha deciso di insabbiarsi

Creato il 09 giugno 2015 da Storiediritratti @GianmariaSbetta

Proviamo a partire da lontano, ma nemmeno troppo altrimenti poi magari vi stufate.

Protagonisti: due ragazzi ed una ragazza che contentissimi per essersi laureati partono alla volta di un indimenticabile viaggio in Sud Africa, e una classica Toyota di cui non ricordo il modello.

Quando: metà marzo 2012.

Luogo: nei pressi di Sodwana Bay (credo), Sud Africa.

Non sono mai stato un tipo prettamente mattiniero, ma nemmeno un dormiglione seriale. La sveglia dopo le 8 direi che non è nulla di illegale insomma. Ma in quel viaggio no. Ogni giorno suonava prima. Vai al safari: primo giorno sveglia alle 6. OK. Il giorno dopo parti alle 5 per camminare nel bush africano alla ricerca del leon con due energumeni con tanto di fucile appresso. Il terzo giorno praticamente ti trascini fuori dal letto alle 4.30 per vedere i primi raggi del sole e magari una bellissima alba ma che succede? Tutto grigio e nuvoloso. OK.

Prima alba archiviata in malo modo, non ci resta che riprovarci. Questa volta però decidiamo di abbandonare il Kruger Park e di andare sull'Oceano Indiano ad ubriacarci del profumo del mare, della sabbia e dei primi raggi del sole. Per onorare così un rito pagano, in realtà nemmeno così tanto pagano. Preparatevi:

Tre sveglie suonano insieme: Luca 3.50, Agnese 3.55, io ehmmm.. 4.15. Suvvia, un quarto d'ora in più fa sempre bene. Ma non ho nemmeno il tempo di far colazione che gli altri sono vestiti. Allora, esci dal letto, metti i pantaloni, non dimenticare la felpa, scarpe e calzini, anzi il contrario. Prova a lavarti la faccia ancora addormentata. Ecco, 4.20 sono pronto (più o meno) e si parte.

Guido io. Piccolo dettaglio: l'ostello si trova nell'entroterra sabbioso a circa mezz'ora dal mare. La Toyota, in stile Yaris, è ciò che meno si addice a questi posti. Io volevo una vecchia Panda oppure una sovietica Lada Niva (foto).

Parto, accelero e supero il primo bivio insidioso, sospiro. Continuo in seconda marcia, sali scendi, sbanda, sfreccia. Vedo l'ultimo bivio prima della strada asfaltata. Ci siamo, posso quasi rilassarmi, ma non ancora.

Livello difficoltà: Tuareg.

Dicevo, ultimo bivio, per lo più in salita. Destra o sinistra? Ok, andiamo a Sinistra! Luca e Agnese mangiano le ultime merendine per metter più peso e avere trazione. Andiamo su di giri e il motore brontola. Manca poco all'alba, corriamo e toc. Ne destra ne sinistra. Un po' come l'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e di Centro), ci blocchiamo nel mezzo.

Non si accelera, proviamo a scendere, a spingere, andare in avanti e poi in retro. Niente, la macchina è incastrata e le ruote girano a vuoto. Possiamo rinunciare alla nostra alba sull'oceano? no di certo! Fermiamo alcuni ragazzi locali sulla strada poco traffica. Provano a darci una mano, ma nulla. Ci incastriamo ancora di più. Un ragazzo tutto preoccupato dice che è in ritardo al lavoro, ma sta ancora li ad aiutarci (il conetto di ritardo in Africa è qualcosa di labile e davvero relativo, altro che Einstein).

Volete scoprire com'è andata a finire? Dopo circa un'ora, o forse due, dopo aver bruciato quasi tutta la frizione, un gruppo di surfisti con un pick up americano ci traina fuori bal buco e noi andiamo verso la spiaggia. Ormai affollata. Con un mezzo sorriso in faccia misto allo sbadiglio non ci resta che ridere a crepapelle quando vediamo il volto di Luca immerso in una, poi diventata epica, #DelusioneIncredibile.

Morale della favola: non alzarti alle 4 se vuoi vedere l'alba in Africa e il tuo ostello si trova fra le dune del deserto. I tuoi amici ti faranno comunque alzare il giorno dopo alle 3 per non perdere questo meraviglioso appuntamento. :)

P.S.: vi lascio alcune foto dell'alba vista il giorno seguente. Direi che ne valeva la pena, ma ricordate: non sveglitevi all'alba tutti i giorni. Svegliatevi prima... ;)

Vi lascio ora alcune foto della nostra meravigliosa alba africana. Purtroppo non abbiamo scattato nessuna foto dell'insabbiamento, me spero che il racconto abbia reso l'idea! :)

Questa storia di viaggio fa parte dell'esperimento #QuellaVoltaChe. Se anche voi avete una storia da raccontare o un'aneddoto potete segnalarcelo e utilizzare l'hashtag ufficiale sui social network che preferite. A breve raccoglieremo tutti i post, gli articoli ed i tweet che ci avete segnalato. Ne vedremo delle belle!

Ma non perderti la storia di Luca dal Marocco: #QuellaVoltaChe nel Nord del Marocco


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