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Indonesia- Prime impressioni e scheda di viaggio

Da Matteo Picchianti @Matteod612

Primordiale. Ripensando al contatto con gli orango in Borneo, alla potenza dei vulcani di East Java, alla vastità dell’ oceano visto da Nusa Lembongan, ai riti animisti del Sulawesi sud-occidentale; primordiale è il primo aggettivo che spontaneamente abbinerei all’Indonesia, naturalmente in tutta l’accezione positiva che il termine può avere.
Si, quest’anno torno molto soddisfatto al contrario della scorsa estate, una terra meravigliosa che ancora lascia ampi margini di organizzazione in autonomia a chi la visita. Non è stato un viaggio perfetto (ovviamente), adesso che sto rientrando e ripenso all’ultimo mese, sicuramente qualcosa cambierei ma appunto, certi accorgimenti si possono adottare solo quando l’esperienza l’hai fatta!
Il lato migliore di tutto il viaggio sono state senza dubbio le persone: sempre sorridenti, pacate, gentili e pronte ad aiutarti in modo disinteressato; anche per questo viaggiare in autonomia è relativamente semplice, puoi contare sul fatto che troverai sempre qualcuno disposto ad aiutarti o darti la giusta indicazione per risolvere un problema! (Esclusi i tassisti, dev’essere un male che affligge la categoria a livello mondiale ;) )
Il lato negativo riguarda sicuramente le grandi città, uno sviluppo urbano incontrollato ed ormai, temo, incontrollabile: viabilità senza senso, auto dagli scarichi letali ed ingorghi ovunque, Jakarta, Surabaya, Kuta ma ormai anche nelle più piccole Ubud o Rantepao l’uso della mascherina anti-smog, quanto meno quando ci si sposta in motorino o a piedi, diventa quasi una necessità.
Se mi devo sforzare di trovare un altro lato negativo (o almeno non troppo soddisfacente) direi il cibo. Buonissimo ma davvero limitato nella varietà: Nasi e Mie Goreng a colazione, a pranzo e cena… Per quanto buoni dopo un po’ non li sopporti più! :) ovviamente un po’ esagero (ma non troppo), ci sono state anche eccellenti cene (soprattutto nelle zone di mare) ma escluse queste brevi parentesi, gli ingredienti che girano sulla tavola sono sempre i soliti: riso, pollo, un po’ di maiale, qualche verdura e tanto tanto tanto tanto aglio!!!
Detti quindi i lati positivi (molti) e quelli negativi (davvero pochi), passiamo a cosa cambierei del viaggio se potessi tornare indietro, una sola cosa: Bali. Non posso neanche dire sia stata una brutta sorpresa inaspettata, lo temevo prima di partire ma onde evitare di sentirmi dire “Sei stato in Indonesia e non sei andato a Bali? Non sai cosa ti sei perso!!!” Beh, adesso lo so: un cazzo! (perdonate il francesismo), a Bali non c’è niente che possa smuovere la curiosità di un viaggiatore, a parte l’idea esotica che se ne ha, per il resto credo che molti farebbero bene a viaggiare in Italia prima di lodare troppo certi luoghi…. Ve ne parlerò poi nel dettaglio.
In breve i numeri del viaggio: 26 giorni, 1480 euro la spesa totale a persona compresi i voli (internazionale + 5 voli interni con TriganaAir (la peggiore) AirAsia (la migliore, conferma) e Garuda (ottima sorpresa, uno dei suoi voli ha ritardato e prima di salire a bordo ci hanno dato un rimborso di circa il 50% del valore del biglietto, impeccabili), costo medio di un buon albergo dai 7 ai 10 euro a persona a notte (quasi sempre con colazione inclusa e wi-fi), costo medio di una cena in warung di fascia bassa circa 1/1,5 euro a persona, warung di fascia media 3/3,5 euro a persona, ristoranti circa 6/8 euro a persona; noleggio moto da 3 a 5 euro al giorno a seconda della zona, costo bottiglie d’acqua da 0,20 euro nei supermarket (ce ne sono anche di piccoli ovunque) a 1 euro al ristorante, costo carburante da 0,4 euro/l nei distributori ufficiali a 0,65 a bottiglia nei negozietti lungo strada.
Dimenticavo il numero più importante: meno di 600 fotografie, molti paesaggi immortalati, pochissime persone (per quelle mi sono dato appuntamento in India a dicembre ;) ) ….. Adesso 2 giorni di viaggio per tornare alla base e poi, prometto, mi metto subito a lavorarci!


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