Il 2014 è stato sicuramente l’anno degli indossabili, moltissime aziende e startup di tutto il pianeta si sono gettate su questo mercato in via di espansione, e il 2015 sarà un crocevia importante per tutto ciò che circonda quest’universo.
Chi ha acquistato un wearable, che sia un Samsung Gear, Jawbone, moto 360, Fitbit, Garmin, Nike o lo smartwatch della microsoft, è realmente contento del proprio dispositivo? O lo indossa per un paio di settimane e poi lo ripone nel cassetto?
Ecco, la risposta che va più vicina alla realtà è questa: non esiste al momento un dispositivo indossabile che realmente abbia fatto il botto e questo per tanti motivi.
Un motivo può essere il Design: i primi modelli di questi dispositivi erano, grossi, brutti, ingombranti e poco rifiniti esteticamente, ora sono molto migliorati, ma gli utenti e soprattutto le donne interessate a questo tipo di dispositivi, sono molto legati a tutto ciò che fa tendenza e al design, quindi questi oggetti devono piacere all’utente ed è quasi impossibile riuscire ad accontentare le richieste di tutti con un solo oggetto.
Molti degli indossabili acquistati vanno a finire sul mercato dell’usato o in mano alle nipotine nel giro di poco tempo, non perché la tecnologia al loro interno non sia più valida, ma soltanto perché è ormai passato di moda.
Comunque non dobbiamo pensare agli indossabili come oggetti di moda o criticarli perché hanno un design poco accattivante (vi ricordate i primi TV o i primi telefoni), bisogna considerarli come un qualcosa che potrebbe aiutarci nella vita di tutti i giorni, specialmente in ambito lavorativo.
Un altro fattore da non sottovalutare è il prezzo: che paragonato alle reali funzioni di questi dispositivi, è molto elevato.
Perché comprare uno smartwatch da 300 euro, quando ha meno funzioni rispetto a uno smartphone da 200 euro?
Secondo me il successo di questi wearable passerà anche attraverso un abbassamento dei prezzi, e questo non lo dico solo io, ma ne parla in un articolo “Astro Teller”, il boss di Google X, (il laboratorio di ricerca di Google), che con i loro Glass, ora in vendita alla modica cifra di 1500 dollari, stanno tentando di commercializzare questa tecnologia innovativa ma che rischia di fallire e circoscriversi in pochi ambienti, per giunta non destinati all’uso quotidiano, ma solo in ambito ospedaliero, in qualche clinica specializzata o in qualche rara università di ricercatori americana.
Insomma, tagliare per sopravvivere: e se lo dice quello che i Glass li ha inventati!
Bisogna ragionarci sopra, e ci penseranno sicuramente quelli di Apple, che con il loro Apple Watch (si mormora costerà circa 400 dollari) vorrebbero fare il botto, ma continuano a rinviare la data di commercializzazione per questo smartwatch di culto (prima ancora di essere commercializzato).
Probabile che qualche tarlo sia entrato in testa anche a loro: e se fosse un clamoroso tonfo, invece di un successo dichiarato ancora prima di essere messo in vendita? un buco nell’acqua clamoroso, un fiasco improvviso?
In fondo viviamo dei momenti d’incertezza e di difficoltà economiche, e le persone ci pensano sopra parecchio prima di comprare un oggetto; bello si, molto bello, ma utile? Indispensabile? A quella cifra?
Un altro fattore da rivedere è la ricarica di questi dispositivi indossabili, certo rimangono connessi all’utente tutto il giorno per scambiarsi i dati necessari, ma metterlo in carica ogni 24 ore è eccessivo e snervante, ci vuole più autonomia, quindi una batteria più capiente o una ottimizzazione del software, in maniera che la batteria non vada in sofferenza troppo presto.
In conclusione vorrei parlare delle funzioni di questi dispositivi indossabili.
Tutti i Brand hanno conglobato le stesse funzioni: conta passi, calorie bruciate, chiamate e sms perse, memo, qualità del sonno, ecc.
Insomma niente d’innovativo dal dire: OHHHH che bello, mio Dio questo sarà mio a tutti i costi.
Il mio sogno sarebbe questo: bello, economico e innovativo, e chissà se i Cinesi della Lenovo, che da poco hanno assorbito il marchio Motorola, non soddisferanno le mie e magari vostre richieste?
Speriamo, e che si avveri tutto ciò in un futuro non remoto, ma prossimo.