"Nella religione e nella politica, [...] pur non essendovi nulla che si approssimi alla conoscenza scientifica, ognuno considera de riguer avere un'opinione dogmatica, da sostenere fino al punto di infliggere per suo amore fame, galera e guerra, e da guardare attentamente da ogni concorrenza argomentativa con le altre opinioni diverse. Se gli uomini potessero essere indotti a mantenere anche soltanto per prova un atteggiamento agnostico su queste questioni, nove decimi dei mali che affliggono il mondo moderno sarebbero sanati. La guerra diverrebbe impossibile, perché ciascuna parte comprenderebbe che entrambe le parti debbono essere in errore; cesserebbero le persecuzioni; l'educazione mirerebbe ad allargare i confini dello spirito, non a restringerli; gli uomini verrebbero scelti a occupare un posto secondo la loro disposizione a fare quel lavoro, non perché seguaci dei dogmi irrazionali di chi è al potere. In tal modo il dubbio razionale soltanto, se potesse essere generato, basterebbe a inaugurare l'età dell'oro".
Bertrand Russell, "Libertà di pensiero e propaganda ufficiale", in Saggi scettici, TEA, Milano 2004 (traduzione di Sergio Grignone).
Il problema è proprio questo: che gli uomini non si inducono facilmente, soprattutto in massa, a mantenere un atteggiamento agnostico; esso si può ottenere solo a livello individuale o di piccolo gruppo. I grandi numeri sono destinati all'adorazione (vedasi l'analisi insuperata di Elias Canetti in Massa e potere). E dunque, i " nove decimi dei mali che affliggono il mondo moderno sarebbero sanati" solo se i nove decimi dell'umanità potessero riuscire singolarmente ad assumere l'agnosticismo come base specifica del proprio pensiero.
- Dici? Secondo me basterà avere pazienza.
- La pazienza è la virtù dei morti, come diceva (più o meno) Keynes.
- Ecco perché la politica e la religione riescono a spartirsi così bene il potere.