Giorgia Meriggi è nata a Milano nel 1966. Laureata in filosofia, da dodici anni vive sulle colline dell’Oltrepò pavese.
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la fame di corvi la sera e io
siamo suoni d’ossa. a colpi di gola,
tosse di scacciapensieri, la terza
diminuita in cassa.
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non farmi sapere nulla delle tue
modestie appartate, di come frani
dal letto di mattina o del glauco
pomeridiano radunato intorno
al tè.
*
sai, la crosta di febbraio è gracile.
il ghiaccio torna sangue, sotto i piedi.
o aceto. comunque luce, la crepa
o l’infarto. se perdona la lancia.
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in giù, a foglia di betulla,
per simulare la resa.
quasi perdonare a punta,
che non sa concordare
pietà.
*
ho una casa sulle saline
marziane di Es Pujols
in scala nella vasca da bagno.
vivo in una cava di marmo
di via Guido Reni
nel plastico di un’esecuzione.