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Inediti di Iole Toini

Creato il 31 maggio 2012 da Wsf

Inediti di Iole ToiniNicoletta Ceccoli

*

Ti dirò, da questo ceppo primitivo, albero del pane e del sangue, fondo il silenzio delle vesti, tue ossa e mie. Lì il portento dei fiori.

Con le arterie dentro i rami, come una serva o un assassino, faccio dita piccolissime, di tregua e battaglia.

Da polso a polso viene l’ara del fiume, amata carezza della pietra su cui posare il volto caduto per incantamento.

L’immobilità è la grazia portata dalla spada. Con lei tocco il pendio del sole.

Ti dirò ogni cosa vera. Col canto nelle funi.Per la tua bellezza, per la tua bellezza.

*

Entra
battendo le ali, quando il giorno è pieno sui rami e le cose
stanno tutte sole.
Così,  le case, i cigli lungo le strade assistono
al giogo radioso che ogni giorno sale fino alla cruna
del canto.
E fa strage.

*

Nella lingua che aprì il maggio dei semi
i ciliegi pronunciarono terra alla vista
come Colombo davanti alla costa;
il canto dei gambi si levò
dalle vene di pietra, dove le radici incontrano
il fuoco che guida alla rivoluzione.
E la pioggia eresse l’intenzione del giglio,
la luce tese la lancia che spalancò la festa del campo.
E gridò il pesco, gridò il croco e la rondine,
gridarono i pioppi e le sterpaglie; i fiumi salirono
nelle vestaglie dell’aria; a bracciate il grano
accese il suo tempio.
Esaudita la gioia dell’erba,
esaudite  le solitudini dei tordi,
il silenzio infiammò le rotte dei  venti
che stesero le mani ai tetti, ai fili tesi
fra le case, alle strade ai tram alle navi.

Infine i fiori.

*

   Me pias vardal el furm, quand l’è  vèrt

      - Franco Loi

Uomo vecchio, le tue mani piene di vento
portano dove la carne brucia.

Con l’asta infilzata alla lingua solchi precipizi
dentro la gola. Portano l’odore dei campi.
Tu la chiameresti merda che fa fiorire il cuore.

In fondo agli occhi hai vertigini;
raschiano come l’aria in inverno.
La tua parola sputa cose schifose,
come la solitudine.

Dici : “varda en fondo”: siamo le puttane
che cacano semi e farfalle;
ci si fa le cose; si chiava,
si parla bene e male.

Tira forte il vento, lì dove sei.
L’aria si spalanca, muove strade
piene di donne, cani, piscio.

Sembra che tu non abbia paura, uomo vecchio.
Apri le mani, lasci entrare le cose. Cose da uomini,
cose che fanno male, come la carne quando muore
nell’altra carne. Come l’amore.

Biografia

Iole Toini è nata a Darfo Boario Terme il 6 maggio 1965, vive sul Lago d’Iseo. Ha collaborato con la rivista “Qui – appunti dal presente” di Milano. Ha vinto alcuni premi tra i quali il Concorso Nazionale di Poesia “Sci Club – Pieve di Soligo “, presidente onorario di giuria Andrea Zanzotto; ‘Il Lago Verde’ di Casazza (BG); il Premio Nazionale di Galbiate (MI). Terza classificata al Premio Renato Giorgi 2007, è stata segnalata in concorsi quali il Montano di Verona, il Concorso di Poesia MezzagoArte (presidente onorario di giuria Franco Loi), il Premio Città di Rimini. Sue poesie sono state pubblicate su “Gradiv, la rivista “Le Voci della Luna” di Sasso Marconi (BO), Rebstein, VDBD e Blanc de ta nuque.

Sito: http://ioletoini.wordpress.com/


Filed under: poesia, scritture Tagged: Inediti, Iole Toini, Nudità Delle Parole, poesia, WSF

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