Il semplice distacco di una
foglia/che cade in una
giravolta
giallina contro il verde della
foresta : questa la mia fine.
Presto sarà la stagione secca, la
ruggine /sulle colline
le egrette affondano il collo curvo/
e ondulante
a trafiggere i vermi e le larve dopo/
la pioggia, e, ritte,
come birilli del bowling, sono
batuffoli che formano bande /
di bambagia scortecciate/
dalla montagna, poi quando
muovono, goffe, quelle loro dita /
appiattite e il collo
come una saetta, anche questa /
mano si muove. Un istinto
le accomuna all’insaziabile becco/
della mia penna,
afferrano e ingurgitano insetti
che/ si torcono come parole, la
punta del/ pennino le studia
mentre le registra
e con rabbia rifiuta quelle/
che al becco sono beneaccette,
maestre nell’arte della scelta /
le egrette tengono scuola /
all’aperto nel prato e mentre /
leggono approvano col capo
una lingua che è al di là di ogni detto,/
in un silenzio risoluto.
(Derek Walkott)
Traduzione di Luigi Sanpietro
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)