Parole a confronto
Inètto
Dal latino inĕptu(m), composto di ĭn- ‘in- negativo’ e un derivato di ăptus ‘adatto’.
Aggettivo.
1. Inabile, incapace di svolgere in modo sia pure approssimativo il proprio mestiere, il proprio compito: un impiegato inetto.
Che vale poco o nulla, che manca di qualsiasi capacità; dappoco: un individuo inetto.
2. Privo di attitudine per un determinato compito [proposizione a]: essere inetto al comando, alle armi.
3. Prole inetta: (contrapposta a precoce) i piccoli degli uccelli quando, appena sgusciati dall’uovo, sono incapaci di procurarsi da sé il cibo e di nutrirsi da soli.
4. (letterario) Sciocco, inopportuno, insulso: domande inette.
Sostantivo maschile.
Persona priva di qualsiasi capacità, buona a nulla.
Inèzia
Dal latino ineptĭa(m), derivato di inĕptus ‘inetto, incapace'; propriamente ‘cosa, faccenda da uomo inetto’.
Sostantivo femminile.
1. Cosa da nulla, di nessuna importanza, implica facilità o futilità; sciocchezza, bazzecola: arrabbiarsi per un’inezia; quell’esame per lui è un’inezia, è facilissimo.
Pagare un’inezia: pochissimo.
2. (antico) Inettitudine, stoltezza: inezia e fastidiose saccenterie degl’insolenti (Alberti).
Una (parola) giapponese a Roma
Schwyzertütsch [Svittser’tutS]
Voce tedesca svizzera, composto di Schwyser ‘svizzero’ e Tütsch, variante di Deutsch ‘tedesco’.
Sostantivo maschile invariabile.
(linguistica) Il complesso dei dialetti dei cantoni della Svizzera tedesca, livellati in modo da costituire una lingua comune parlata anche in contesti formali come conferenze, lezioni universitarie e simili.
Frìzzo
Derivato di frizzare.
Sostantivo maschile.
1. Motto arguto e pungente: lanciare frizzi all’indirizzo di qualcuno; frizzi e lazzi.
Freddura.
2. (raro, antico) Sensazione di dolore o di vellicazione pungente.
Làzzo
Forse latino actio -onis ‘azione’, arbitrariamente accorciato e con la concrezione dell’articolo.
Sostantivo maschile.
1. Nella commedia dell’arte, breve scena di carattere mimico, predisposta nel canovaccio per interrompere la monotonia del dialogo.
2. (estensione) Atto, motto buffonesco in genere, spesso sguaiato: un repertorio di lazzi arguti e salaci; una comicità a base di lazzi e frizzi; esibirsi in lazzi triviali.
Amici, siamo di fronte a un raro caso di due parole monouso utilizzate nella medesima locuzione: frizzi e lazzi. Ciò avviene grazie a Marco Marcon.
Diciottesimo libro, terzo indizio
L’uomo studia lo stesso, anche grazie ai soldi guadagnati dalla moglie col suo lavoro, e si laurea. Che cosa ti fanno questi? Si trasferiscono, il marito trova un lavoro, guadagna abbastanza e tutto va bene.