Infàme
Dal latino infāme(m), composto di ĭn- ‘in- negativo’ e un derivato di fāma ‘fama, buon nome'; propriamente ‘che ha cattiva reputazione’.
Aggettivo (plurale infami).
1. Che ha pessima fama, che merita il pubblico disprezzo per essersi macchiato di gravi colpe: un infame assassino. In particolare, nel diritto romano, chi era condannato a pene infamanti o era comunque colpito da infamia; nel diritto canonico, chi si trova in condizione d’infamia, sia di diritto sia di fatto.
Nell’uso corrente, con senso più generico, di chiunque si sia macchiato di gravi colpe contro la legge, la morale, la religione; sinonimo quindi di perverso, scellerato, turpe e simili, ma con tono di più severo biasimo: è un traditore infame; un individuo infame; E grida ai posteri: Tre volte infame Chi vuol Venezia Morta di fame (Fusinato).
Che è fatto o detto con animo scellerato; che copre d’infamia: un’azione infame; un’infame calunnia.
2. (scherzoso) Pessimo, mal fatto, spiacevole: un tempo, un viaggio infame; un dipinto infame.
Intollerabile: una fatica infame.
3. (letterario, antico) Dito infame: il dito medio della mano, detto dai latini infamis digitus o digitus impudicus, per una sua rassomiglianza con il membro virile.
Sostantivo maschile e femminile (plurale infami).
Persona infame, scellerata. Spesso è usato come titolo ingiurioso, o per esprimere l’indignazione che qualcuno suscita in noi con la sua malvagità, col suo ignobile comportamento: m’ha ingannato, quell’infame! Nel linguaggio della malavita, e specialmente della malavita organizzata, è appellativo usuale con cui viene bollato il delatore, o anche il pentito.
Una (parola) giapponese a Roma
Mood [mud]
Voce inglese, propriamente ‘umore’.
Sostantivo maschile invariabile.
Stato d’animo, umore, specialmente se malinconico.
Mood style [mud stail]
Locuzione inglese, prpriamente ‘stile umorale’.
Locuzione sostantivale maschile invariabile.
(musica) Stile jazzistico orchestrale degli anni venti, caratterizzato da un suono particolarmente intenso e accordi alterati.
Ci scrive M.Fisk
— A proposito di parole monouso, volevo segnalarti che, per come la vedo io, almeno una è biuso: spoglia, infatti, viene usata sia nell’accezione “sotto mentite spoglie”, che la Parolata correttamente registra, ma altresì nella locuzione “spoglia mortale”, in ispecie quando il corpo del caro estinto è oggetto di traslazione e/o di profanazione. —
Giusto, aggiorneremo il sito. Per fortuna la Paroata accetta nella sua rubrica delle parole monouso anche quelle che hanno due o tre usi, se tali usi rimangono confinati a forme stereotipate.
Abbiamo conchigliato con il sedicesimo libro, ed ecco i risultati. Al terzo indizio indovinano il temibile Vizi Coloniali (5+3 punti), poi Marco Marcon (4+3) e Cristina (3+3). Al quarto indizio indovinano Paola Zucchi (2+2), Cinzia Agostinetto (1+2) e M.Fisk (2). Al quinto indizio infine indovina Michele (1).
Quattro sono state le risposte sbagliate. E qui potete leggere la soluzione del libro.
Dolorosamente, e a costo di sembrare parziale, la redazione dopo lunghe discussioni interne, e senza unanimità, ha deciso di aumentare nuovamente l’handicap a Vizi Coloniali portandolo a 40 punti dai 20 che era ultimamente. Promettiamo che sarà l’ultima variazione apportata sugli handicap, e ricordiamo che il termine del concorso è fissato al raggiungimento dei 150 punti. Ci scusiamo per questo comportamento incoerente con Vizi, ma la sua continuità nell’indovinare libri ci mette obiettivamente in difficoltà.
Il diciassettesimo libro sarà in gioco da lunedì 19 a venerdì 23 gennaio.
Diciassettesimo libro, primo indizio
Per ora la storia non ve la racconto. Vi dico solo che in qualche modo c’entra la musica. Anzi, non in qualche modo: c’entra in pieno.