inFAMOUS: Second Son - Voci dal Sottobosco - Rubrica

Creato il 05 settembre 2013 da Intrattenimento

C'è un nuovo eroe in città. Ma come è stato per Sucker Punch il passaggio dalla vecchia alla nuova generazione videoludica?

Non ci sono mai abbastanza supereroi, oggigiorno. Ne vorremmo di più nella vita reale, perché ci sono dei momenti in cui se ne sente veramente il bisogno; e ne vorremmo di più anche nei videogiochi, perché sono sempre un concetto affascinante. Sull'idea dei superpoteri sono stati costruiti secoli (millenni?) di storie e letteratura di ogni genere, e case editrici come Marvel Comics e DC Comics ci hanno costruito sopra degli imperi. Il bello dei superpoteri è che puoi affrontare il tema in mille modi diversi, e per quanto le storie finiscano con l'assomigliarsi un po' tutte, c'è sempre uno stratagemma che ci stupisce e riempie di interesse e curiosità. Prendiamo la morte, ad esempio. Quanti supereroi sono morti e risorti? Nei fumetti della Marvel, ormai, è quasi una barzelletta ricorrente. Sucker Punch, però, sembra aver scelto un approccio completamente diverso per iniziare il corso di inFAMOUS su PlayStation 4. inFAMOUS: Second Son - Videodiario "Taking Control" Gamescom 2013

Risorgerà ancora?

"Cole MacGrath è decisamente morto", dichiara Nate Fox, direttore del progetto Second Son. "È morto perché l'hanno deciso i giocatori". Questa affermazione ha un suo perché, fondato sul finale di inFAMOUS 2: in quell'occasione, infatti, i finali erano due. I giocatori potevano scegliere se sacrificare Cole, il super protagonista, e tutti i "conduit", cioè i super esseri... oppure no. Nel secondo caso, Cole diventava una specie di semidio e i conduit prendevano il controllo del mondo, soppiantando i normali homo sapiens. Nel primo, invece, Cole sacrificava sé stesso e tutti i conduit, riconsegnando il pianeta all'umanità. A quanto pare, Sucker Punch ha verificato in qualche modo che la maggior parte dei giocatori ha scelto il finale in cui Cole moriva, e sulla base della loro scelta ha scritto una nuova storia. "inFAMOUS: Second Son inizia sette anni dopo gli eventi di inFAMOUS 2", conferma il direttore, "ma il piano di Cole non ha funzionato perfettamente: esistono ancora dei conduit e gli umani, spaventati dai loro poteri, hanno deciso di rinchiuderli in apposite prigioni e costituito una nuova forza di sicurezza, il Department of Unified Protection". Dunque, i conduit sono diventati dei reietti, perseguitati dagli esseri umani normali che li odiano e li temono. Non vi ricordano un po' gli X-Men? "Adoriamo gli X-Men", ammette Nate Fox, "ma ormai qualunque medium a base di supereroi affronta il tema della persecuzione e della diversità: ormai è uno standard radicato nella nostra cultura". È verissimo, in effetti, però dobbiamo ammettere che la storia di inFAMOUS: Second Son ricorda a più riprese quella della serie a fumetti Ultimate Spider-Man. In questa testata, ambientata in uno dei tanti universi paralleli della Marvel, a un certo punto Peter Parker, lo storico Uomo Ragno... muore. Viene ucciso dai suoi nemici, in una disperata battaglia per salvare la sua famiglia. Qualche tempo dopo, un ragazzino di nome Miles Morales scopre di possedere poteri molto simili a quelli di Spider-Man, e così si mette un costume molto simile e lo sostituisce. Lo stesso succede con il franchise di Sucker Punch: morto Cole, se ne fa un altro. In questo caso si chiama Delsin Rowe, un ventiquattrenne un po' sbandato di Seattle. C'è una notevole differenza tra Delsin, Spider-Man e persino Cole: mentre gli ultimi due mettono i loro poteri al servizio del bene, "Delsin i suoi poteri se li vuole godere", spiega Fox. "Delsin può assorbire i poteri degli altri conduit e questa abilità ci ha permesso di creare una grande varietà di situazioni sia narrative sia ludiche". Per Sucker Punch, insomma, è stato fantastico ripartire da zero con una storia e dei poteri tutti nuovi; inoltre, la personalità scelta per Delsin permetterà agli sceneggiatori di affrontare la storia da un altro punto di vista, offrendo al giocatore una trama e delle interazioni tra i personaggi molto diverse.

Questa storia si racconta in due

Uno degli aspetti su cui Sucker Punch ha voluto fortemente calcare la mano per quel che riguarda il passaggio dalla vecchia alla nuova generazione di PlayStation non è la storia, in effetti, e non è neppure l'evoluzione del comparto tecnico o la rinnovata complessità del sistema di gioco. "In inFAMOUS: Second Son, i giocatori possono usare tutti i loro poteri quando vogliono e come vogliono", liquida la questione Jamie Griesemer, lead designer di Sucker Punch. "Si potranno concatenare attacchi speciali, acrobazie e movimenti in qualsiasi ordine e in questo modo i giocatori avranno completa libertà d'azione". Per questo motivo, rivela Griesemer, Sucker Punch ha addirittura revisionato l'intero sistema di controllo, in modo che restasse fedele all'originale ma diventasse più immediato, intuitivo e semplice da apprendere. Il merito, secondo gli sviluppatori, è tutto del nuovo controller di PlayStation 4, Dual Shock 4. "È alla base di tutto, se si sbaglia quello non si va da nessuna parte", dichiara con grande fermezza Brian Fleming, il fondatore della società. Gli sviluppatori del gioco sono rimasti estasiati dalla qualità del nuovo controller progettato da Sony, per un semplice motivo: è attraverso di esso che il giocatore interagisce con loro. "La questione è molto semplice", spiega Griesemer. "Quando si scrive un libro o si produce un film, il destinatario è passivo: si racconta una storia e quello non può interagire in alcun modo con essa. Ma con i videogiochi è diverso, perché gli sviluppatori raccontano una parte della storia e i giocatori raccontano l'altra parte interagendo con essa". È un concetto molto interessante sul quale vale la pena riflettere: i giocatori si sentono più coinvolti perché partecipano allo sviluppo della storia e del gioco e questo succede attraverso la loro interfaccia, cioè il joypad. Fleming propone anche un esempio: a quanto pare, nel nuovo mondo di inFAMOUS, i conduit possono identificarsi poggiando il pollice su delle apposite superfici. "In un gioco qualunque, vi limitereste a premere X o Triangolo", spiega il fondatore, "ma in inFAMOUS: Second Son dovrete semplicemente poggiare il pollice sul touch-pad del Dual Shock 4: non si deve fare spesso ma solo in determinati momenti, eppure aumenta tantissimo il coinvolgimento del giocatore e lo fa partecipare fisicamente alla storia". E questo, chiaramente, non succedeva nei precedenti inFAMOUS: non si poteva diminuire la distanza tra il giocatore e il gioco in questo modo. In un certo senso, il sottotitolo Second Son si potrebbe riferire anche ai giocatori: Delsin è un secondogenito perché ha un fratello maggiore che gli dà un sacco di grattacapi, e i conduit sono dei secondogeniti perché nella scala evolutiva vengono dopo l'umanità. Il giocatore è un secondogenito perché è Delsin, ed entra in un mondo che si è già sviluppato intorno a lui. In che modo potrà cambiarlo lo scopriremo solo tra qualche mese.


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