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INFANZIA CLANDESTINA (Infancia clandestina)

Creato il 20 aprile 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

logo_cc_largo_bnLa resistenza vista da vicino

Intenso sguardo sull’Argentina sotto la dittatura di Videla, Infanzia clandestina mantiene un interessante punto di vista (quello del giovane Juan) e ci costruisce intorno una pellicola nella quale si respira aria di accorata testimonianza.

Juan ha dodici anni e ha passato la maggior parte della sua vita in esilio a causa della condizione di clandestinità del padre e della madre, guerriglieri peronisti dell’organizzazione dei Montoneros. Nel 1979 torna in patria con i suoi genitori e la sorellina di un anno, ma il ritorno coinciderà con un cambio d’identità e una vita nascosta. Difatti per i compagni di classe e per la ragazzina di cui si innamorerà, Juan è Ernesto.

Esordio alla regia dignitoso e pregno di emotività, Infanzia clandestina esibisce la resistenza del fronte rivoluzionario che ha combattuto contro il regime di Videla, ma lo fa in modo del tutto anticonvenzionale. È questo il punto di forza del film diretto da Avila, che prende in prestito gli occhi e l’infanzia spezzata di Juan per mettere in scena una testimonianza sentita, che edulcora le scene di violenza (mostrandole sotto forma di graphic novel) e fa comprendere allo spettatore la difficoltà di ambientamento di un ragazzino all’interno di un’Argentina buia. Le lotte rivoluzionarie rimangono fuori dalla porta o sublimate dal buco della serratura, eppure il tutto viene sbattuto in faccia al pubblico con intensa partecipazione. Perché Avila predilige uno sguardo che è interno ed esterno nello stesso momento. Difatti di Juan/Ernesto osserviamo la crescita, i primi amori, gli screzi con i compagni, le figure guida dello zio e della nonna e l’affetto dei genitori, che spesso sfocia nel fraintendimento e nella mancanza di comprensione degli stessi.

E tutto ciò Avila riesce a renderlo meravigliosamente, con una costruzione narrativa che coinvolge e travolge nello stesso momento. Il risultato è un film che restituisce con genuina brutalità (aiutato da repentini cambi di registro stilistico) un’epoca buia e priva di un qualsiasi anelito di speranza. Contraddistinto da una fotografia livida e uno stile opprimente, Infanzia clandestina è il manifesto di un periodo storico nel quale le fughe improvvise e i fragili legami personali erano all’ordine del giorno. E Juan, attraverso il suo sguardo spaventato e orgoglioso, ce lo racconta accuratamente.

Uscita al cinema: 29 agosto 2013

Voto: ***1/2


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