VOTO: 9
RECENSIONE:Il quarto capitolo della serie Robert Langdon, il famoso professore di simbologia ad Harvard, richiama la Divina Commedia e l’inferno dantesco. Tuttavia leggendolo, più che il testo dell’opera ne richiama l’idea, ovvero il mondo dell’oltretomba immaginato da Dante. Si indaga sul presunto rilascio di una sostanza inquinante che potrebbe scatenare un’epidemia e la morte di milioni di persone e addirittura di tutta la specie se non fermato in tempo. E così il nostro amato professore viene coinvolto nelle indagini, ma buona parte del libro sarà incomprensibile in quanto Langdon è affetto da una amnesia temporanea che gli impedisce di ricordare gli eventi che lo hanno condotto a Firenze, città dove iniziano le vicende narrate nel romanzo.
A differenza delle precedenti avventure, Dan Brown ha inserito bel pochi e banali e enigmi in questo testo, concentrandosi maggiormente sull’azione e sull’interazione dei personaggi. Circa l’azione devo dire che nella prima parte del romanzo sembra di leggere una guida turistica di Firenze nella quale Langdon e la sua assistente fuggono da una misteriosa banda di inseguitori. Forse si poteva ridurre questa fase di estenuante inseguimento e condire le pagine con qualche enigma in più (punto di forza dei precedenti romanzi). Per quanto invece riguarda i personaggi, diverse sono le figure coinvolte oltre a Langdon: una misteriosa società segreta, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un genetista al limite tra genio e folle e una particolare assistente per il nostro professore.Davvero sbalorditivo l’intreccio della trama, che per oltre la metà del libro rimane incomprensibile, per sciogliersi poi non alla conclusione del romanzo, ma quasi. L’effetto è che se arrivati ad un certo punto della lettura sembra che la caccia non si conclude mai e si è quasi invogliati ad abbandonare il libro, una volta chiariti alcuni punti non si può fare a meno di arrivare alla fine, passando per Venezia ed infine per Istanbul.Questo romanzo come anticipato abbandona lo stile caccia al tesoro dei precedenti, in cui Langdon passava da un enigma all’altro senza sosta per arrivare alla conclusione. Qui invece Dan Brown coinvolge il lettore con una problematica quanto mai attuale: la sovrappopolazione mondiale. Riuscirà Langdon ad arrivare in tempo per bloccare il rilascio dell’agente chimico? L’OMS sarà in grado di produrre un vaccino? La misteriosa organizzazione segreta che ruolo ha in tutto questo? E l’assistente di Langdon sarà in grado di aiutarlo fino alla fine? Solo leggendo tutto il romanzo si conosceranno le risposte a queste domande, non vi aspettate di capirci qualcosa prima.Sono passati ben quattro anni dall’ultima avventura di Langdon in cui era alle prese con la massoneria per le strade di Washington. Ma ora devo dire che l’attesa è valsa tutta, ben congeniato, di piacevole lettura (ad eccezione per la prima parte come detto sopra) e di impatto riflessivo. Si può leggere anche senza aver letto le tre precedenti avventure del professor Langdon, in quanto non è collegato in nessun modo ad esse.