Sta per entrare nel vivo la stagione delle vaccinazioni antinfluenzali, con i vaccini che stanno arrivando presso le Asl e gli studi medici. Sono quasi 100mila, precisamente 96.900, i casi di influenza registrati in Italia dall’inizio del monitoraggio della rete Influnet, nella seconda metà di ottobre, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). “Il picco massimo degli influenzati – sottolinea il presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Massimo Andreoni - è previsto per la seconda metà di gennaio”, quando secondo le previsioni “saranno circa 1 milione gli italiani ammalati”.
Influenza: vicini ai 100 mila casi, ma il picco sarà a gennaio. I medici: “Vaccinatevi”. La rete si avvale del contributo dei medici di medicina generale, pediatri e referenti presso le Asl e le Regioni. Il numero di casi stimati nella settimana che va dal 26 ottobre al 1 novembre, a cui è relativo l’ultimo rapporto pubblicato il 4 novembre e che riporta le segnalazioni di 659 “medici sentinella”, è pari a 42.300, circa 11mila in più rispetto alla settimana precedente in cui erano stati 31mila. L’attività dei virus influenzali è ai livelli di base come nelle precedenti stagioni, si sottolinea nel rapporto, che evidenzia come ad essere più colpiti siano i bambini: nell’ultima settimana presa in esame, a fronte di un’incidenza complessivamente pari a 0,70 casi per mille assistiti, nella fascia di età0-4 anni l’incidenza è pari a 2,24 casi per mille assistiti.
“Siamo alle fasi iniziali”, spiega Giacomo Milillo, segretario generale della Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg), che sui vaccini evidenzia il fatto che non c’è sincronia tra le Regioni. Queste ultime, sottolinea infatti, “non si muovono in modo sincrono; in alcune, per quanto riguarda i medici di famiglia, i vaccini sono in fase di consegna, come ad esempio nel Lazio dove però alle aziende dovrebbe essere già noto il fabbisogno; in altre invece è già possibile cominciare a vaccinarsi. Si può telefonare al proprio medico di famiglia per sapere se i vaccini sono già disponibili”. Vaccinarsi, avverte Milillo, “è importante e ha senso farlo nei mesi di novembre, dicembre e anche in parte ad inizio gennaio per prevenire il picco, atteso tra fine gennaio e febbraio. In genere ci vogliono 15 giorni perché la copertura si instauri e l’effetto ‘protettivo’ dura 4-5 mesi”.
La vaccinazione, aggiunge, “è consigliata per gli over 65 tutti, e al di sotto di questa fascia d’età per chi ha malattie croniche”. La scorsa stagione, complice l’effetto “Fluad”, cioè la preoccupazione causata dal ritiro di alcuni specifici lotti di vaccino antinfluenzale, ha visto il 20% dei vaccinati in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a un calo di circa due milioni di persone. Inoltre, solo il 49% degli anziani, fascia di età per la quale la profilassi è raccomandata e gratuita, ha deciso di vaccinarsi, mentre nella stagione precedente la copertura era stata del 55,4%. In pratica, secondo i dati dell’Iss, l’andamento delle coperture vaccinali contro l’influenza ha fatto un salto indietro di 15 anni, allineandosi ai valori della stagione 2000-2001, con 485 casi gravi registrati e 160 decessi.
“Il vaccino è fondamentale – ribadisce il numero uno della Simit – ed è già stato preparato sui ceppi virali che hanno circolato nell’altro emisfero, nonostante vi sia anche una stretta sorveglianza pronta ad adeguarlo a eventuali nuovi ceppi”. Come sempre “i più a rischio sono le persone fragili: over 65, pazienti con insufficienza renale, cardiopatici, ipertesi. Queste persone, nel caso di infezione e di non vaccinazione – avverte Andreoni – potrebbero incorrere in gravi complicanze, in alcuni casi addirittura mortali”.