Infografiche: un po’ di storia ARSENALE CREATIVO
Dopo aver provato a spiegare cosa sono le infografiche, in questo post vorrei raccontarvi un po’ quella che è la loro storia, per questo ho raccolto tre tra i primi esempi di design dell’informazione.
Una delle prime infografiche risale al lontano 1861 quando Charles Minard, un ingegnere civile francese, rappresentò la Campagna di Russia di Napoleone. La particolarità di questa immagine è che il suo autore, andando a indagare le motivazioni alla base del fallimento della marcia, è riuscito a mettere in evidenza in una semplice rappresentazione bidimensionale sei diverse variabili. Quali informazioni possiamo estrarre da questa infografica? La larghezza della linea indica le dimensioni dell’esercito, la stessa linea indica anche longitudine e latitudine dell’esercito durante il percorso. La direzione in cui l’esercito si stava muovendo, invece, è segnalata dai colori: marrone chiaro per l’avanzata e nero per la ritirata. Altre due informazioni fornite dall’immagine sono la posizione dell’esercito con riferimento a precise date e le fredde temperature incontrate dai soldati durante la ritirata. La mappa creata da Minard è la prima immagine nella storia a presentare in un unico intreccio così tante variabili in modo completo e coerente.
Un’altra tappa fondamentale nell’evoluzione dell’arte dell’infografica si ha con Otto Neurath, sociologo ed economista austriaco, che verso la fine degli anni Venti creò un nuovo metodo di rappresentazione statistica, meglio noto con il nome di Isotype. Si trattava di un sistema di simboli standard che, secondo il suo creatore, avrebbe dovuto rappresentare informazioni di tipo quantitativo attraverso icone facilmente interpretabili e accessibili a tutti. L’idea di base è quella di trasformare dati statistici in immagini standard in grado di raccontare e spiegare in modo semplice i fenomeni. Isotype, nelle intenzioni del suo creatore, era destinato a un pubblico privo di istruzione e il suo utilizzo avrebbe dovuto semplificare il lavoro di maestri e insegnanti, ma le sue applicazioni furono ben altre: questo particolare linguaggio ha avuto un profondo impatto sulla grafica e sulle moderne infografiche ed è alla base della segnaletica stradale.
Un’altra importante tappa storica nell’evoluzione del design dell’informazione risale al 1933 e riguarda una mappa che tutti conosciamo e che migliaia di persone utilizzano ogni giorno, quella della Tube di Londra. Non ci avevo mai fatto caso, ma quello della Tube è un perfetto esempio di infografica. All’inizio degli anni Trenta infatti, il sistema metropolitano della capitale del Regno Unito stava iniziando a diventare molto complesso e le difficoltà per creare una mappa con tutte le stazioni che rispettasse le reali distanze fisiche tra i luoghi erano sempre più alte. La soluzione arrivò con Henry Beck, un ingegnere disoccupato che, senza preoccuparsi degli standard e delle convenzioni cartografiche, ridisegnò la mappa della metropolitana londinese ispirandosi a un circuito elettrico, ricorrendo solo a linee colorate verticali, orizzontali e con angoli di 45 gradi. Beck posizionò le stazioni nello spazio disponibile nel disegno e quello che ne risultò fu una mappa che, anche se non precisa dal punto di vista geografico, forniva una visione coerente di un sistema molto complesso.
La London Underground Map può essere considerata una delle infografiche più famose e di successo della storia, basti pensare che la mappa che conosciamo e utilizziamo oggi è ancora basata su quella creata da Beck nel 1933. Lo statistico Edward Tufte, autore di importanti libri sul tema delle infografiche, disse che
The map organized London rather than London organizing the map
Questo perché, per aiutare l’utente a orientarsi nella fitta rete di linee della metropolitana, la mappa ha dato molta importanza alla funzionalità, a discapito dei precisi riferimenti geografici. Un vero esempio di un’infografica di successo, dove sono state fatte prevalere semplicità e chiarezza.
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