Sempre più frequentemente, che sia per lavoro o per tempo libero, si ha la necessità di operare su CMS – come Joomla, WordPress o simili –, su pagine web o su script realizzati senza dover necessariamente caricare i file su uno spazio web per vedere l’effetto delle modifiche e farle vedere anche ad altre persone – clienti o amici – e modificare i propri lavori nel minor tempo possibile. E’ per questo motivo che nascono e si stanno diffondendo sempre più applicazioni che simulano il comportamento di un server, con tutte le caratteristiche del caso, ma che permettono di operare in ambiente locale. Infatti si dice “sto lavorando in locale” proprio per indicare il non caricamento di file in remoto e risparmiare, almeno da questo punto di vista, un po’ di tempo a parità di risultato.
Scopo di questo articolo è spiegare in maniera semplice come utilizzare XAMPP e illustrare le caratteristiche che questo server portatile ha, come è possibile installarlo su una normale chiavetta USB e quali settaggi impostare per farlo lavorare al meglio.
XAMPP – qui il sito ufficiale – può essere installato, naturalmente, anche sul proprio pc, basta scaricare il pacchetto per Windows o per Linux e seguire le indicazioni che il programma di installazione fa comparire sullo schermo.
Diversa è la procedura che permette l’installazione su una normale chiavetta USB infatti il file da scaricare è chiamato installer e una volta lanciato è necessario selezionare l’unità di destinazione desiderata. Semplice vero? E’ così, alla fine dell’installazione infatti comparirà una cartella denominata XAMPP (o LAMPP se si è in Linux) dalla quale fare partire il web server.
Se installato su chiavetta USB per poter cominciare ad utilizzare il servizio è necessario avviare il server, questo cambia a seconda del sistema operativo:
1. In windows lanciare il file /xampp/xampp_start.exe per avviare e xampp_stop.exe per terminare
2. In linux aprire il terminale, loggarsi come root e lanciare la seguente riga di comando /opt/lampp/lampp start mentre per terminare la sessione /opt/lampp/lampp stop.
Una annotazione a questo punto mi sembra giusta farla nel caso di installazione in ambiente linux.
Una volta scaricato il pacchetto, sempre da terminale, bisogna installarlo ed è quindi necessario selezionare il dispositivo removibile (la chiavetta USB) che generalmente porta il nome di /dev/sdb nel quale andranno a finire i file una volta scompattati con l’apposito comando tar xvfz non_pacchetto -C /opt.
Può sembra complicato installare da linux ma sul sito ufficiale è spiegata l’intera procedura di installazione.
Quello su cui vorrei soffermarmi un attimo riguarda i settaggi. Spesso si ha necessità di importare tramite PhpMyAdmin un grande file di backup (dimensione più di 50Mb) e per le impostazioni presenti non è possibile. Cosa fare? Innanzitutto fermare il web server altrimenti le modifiche effettuate non saranno lette e successivamente cambiare le righe del file php.ini (situato nella cartella /xampp o /lampp) e del file import.php (situato nella cartella /xampp/phpmyadmin).
Nel primo file – php.ini – modificare i valori di:
max_execution_time = 30
max_input_time = 60
memory_limit = 128M
in quelli desiderati. I primi due indicato il tempo di timeout mentre il secondo la dimensione massima del file che si vuole caricare espressa in Megabyte.
In import.php invece modificare i valori di:
$memory_limit = 2 * 1024 * 1024;
$memory_limit = 10 * 1024 * 1024;
in quelli desiderati inserendo degli zeri dopo il 2 nella prima riga e il 10 nella seconda.
Una volta seguite queste operazioni riattivare il web server e se si controlla il valore massimo del file che si può importare da phpmyadmin si noterà che è notevolmente aumentato.
Altra piccola annotazione: avviato il web server per accedere alla prima schermata di amministrazione bisogna digitare semplicemente l’indirizzo localhost senza dover specificare la porta da aprire all’interno del pc in quanto già presente nei file di configurazione (è la porta :80), non solo, per poter visualizzare le nostre pagine è necessario caricarla all’interno della cartella /xampp/htdocs e successivamente richiamarle dal browser.
Credo di aver detto tutto o quasi e spero tanto che questa breve guida possa essere utile per incentivare a portare sempre con sé il lavoro svolto.
Mac La Mente