La malinconia pensando ai miei giochi tra gli alberi da bambina…
ai pomeriggi passati ad imparare ad andare in bici con e senza rotelle…
al canto delle cicale in estate quando fuori il caldo si sente….
a quel forte odore di pomodori quando si faceva la salsa …
a quella raccolta di fumetti tutta stropicciata che riempiva i pomeriggi assolati d'estate delle nostre risate…
Io credo che ciò che facciamo da bambini condizioni la nostra vita.. alla fine tutto torna come in un pazzle.. ogni pezzo trova la sua collocazione in un disegno ciclico!
Tristezza perchè so bene che il sogno non si realizzerà mai (sebbene mai dire mai..).
Vivendo a molti km di distanza e con le scelte fatte finora, le premesse non ci sono proprio, perciò non oso pensare quale sarà il destino di quella casetta..
Mi piacerebbe proprio avere un giardino come quello dei miei, o anche più piccolino.
Dove vivo la terra è poca ed è già bella riempita!
Per questo continuo a comprare vasi e vasi dove sistemare le nuove arrivate nella nostra famiglia erbacea!
Posso dire che amo le mie piantine come fossero dei figli o animali?! Sono tra i miei esseri viventi preferiti.. è bello prendersene cura e credere che sentano la nostra prodigalità nei loro confronti!
Le piante provano emozioni.. Sentono l'amore , le nostre cure e se non sono amate..
Percepiscono la negatività delle persone e reagiscono ad un luogo piuttosto che un altro. Per questo non bisogna mai spostare le piante dal loro posto se vediamo che lì crescono bene!Sono sensibili a quanto le circonda e per molti versi dipendono da noi, anche se mi fido più di MadreNatura che non degli uomini!
Ciò che l'uomo fa alla terra a lui ritorna, nel bene e nel male.. *
Ma non è così facile prendersene cura! Io ci provo tanto e cerco d'imparare il più possibile.. chiedo in giro, consulto internet , leggo libri sull'argomento ma poi mi dispiace ogni volta vederle ammalarsi! Da un giorno all'altro.. prima fiorite poi attaccate dagli insetti o chissà cos'altro! M sento responsabile del ben minimo "raffreddore"!
E mentre guardo ai giardinieri esperti con tutta la mia Ammirazione, spesso sento di non saper bene come procedere.. il mio è un giardinaggio imbranato fatto di sperimentazioni e speranze!
L'ultima preoccupazione me l'han data le rose. Si, proprio le belle rose che mi piace tanto fotografare!
Dopo l'ultima fioritura si sono ammalate. Alcune parti della pianta si sono come ingiallite a macchie.. si vede che stan soffrendo.
Di contro invece una delle lavande piantate l'anno passato sta crescendo a vista d'occhio! I molti carattestici fiori non sono ancora sbocciati ma in compenso si sta espandendo ed io in cuor mio spero proprio continui a farlo in modo da ottenere le dimensioni del rosmarino! Sarebbe bello!
Per aiutare le mie rose ho deciso di provare l'infuso di aglio che pare faccia miracoli! Così tengo alla larga pure i vampiri!
E' da vedere certo, ma insetti e compagnia bella minimo minimo fuggiranno per via dell'odore fastidioso!Qualcuno l'ha mai già provato?
Per la preparazione serve l'aglio schiacciato e messo in un tegame, dopodichè si deve aggiungere dell'acqua calda bollita precedentemente. A questo punto si copre la casseruola con un coperchio e si lascia in infusione per 10-15 minuti. Una volta raffreddato si filtra ( avendo avuto cura di schiacciare bene l'aglio ) quindi si mette in un spruzzino e via sulla pianta malata…. io ci aggiungerei la recitazione di qualche preghiera.. l'intercessione divina potrebbe potrebbe essere decisiva!!
*Queste sono le parole del capo Sealth della tribù Suquamish raccolte in una lettera di risposta al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce nel 1853, che intendeva acquistare due milioni di acri di terra. Sono terribilmente attuali e tragicamente profetiche.
Qualsiasi cosa accada alla terra, presto accadrà ai figli della terra. Se l'uomo sputa sul terreno, sputa su se stesso.
Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all'uomo, l'uomo appartiene alla terra. L'uomo non ha tessuto l'ordito della vita, lui non è che un filo.
Qualsiasi cosa faccia all'ordito, la fa a se stesso.
Contaminate il vostro letto e soffocherete, una notte, nei vostri stessi rifiuti.
Dov'è la boscaglia? Scomparsa. Dov'è l'acquila? Scomparsa.
La fine della vita e l'inizio della sopravvivenza.
(l'originale di questo documento si trova presso lo Smithsonian Institute- Washington DC, oppure presso gli US Congressional Archives of Library)
Cit. da "il Vischio e la Quercia" di Riccardo Taraglio, ed. 2001