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Inganni alla percezione – Mostra fotografica di Gian Luca Perrone e Andrea Calabresi

Creato il 13 gennaio 2015 da Fasterboy

Inganni alla percezione - Mostra fotografica di Gian Luca Perrone e Andrea Calabresi Bologna, 10 gennaio 2015 – “Inganni alla percezione” è il titolo del progetto site specific che rende omaggio, con le due mostre fotografiche “Memorie dello spazio” di Gian Luca Perrone e “Una caccia al tesoro” di Andrea Calabresi, ai bizzarri e magnifici locali della Sartoria Corradi, storica istituzione bolognese di abbigliamento per bambini, progettata dall’estro visionario e creativo dell’ingegner Enrico De Angeli nel 1954 all’interno del Palazzo delle Assicurazioni Generali, uno degli esempi più notevoli di architettura Novecentesca del capoluogo emiliano.
Una “chicca” poco conosciuta, che rivive e si apre alla città dal 23 al 25 gennaio prossimi, in concomitanza con la grande kermesse di ArteFiera, con le immagini fotografiche di Calabresi e Perrone che si confrontano con il luogo, perfettamente conservato negli arredi e nei dettagli, sottoposto al vincolo della Soprintendenza ai Beni Culturali, mettendo in rilievo la sua unicità.
L’occasione è l’imminente  riapertura dello storico atelier da parte dell’imprenditrice Lorella Rita Cavallo, già da alcuni mesi presente con il suo showroom di abiti da sposa nelle vetrine e nei locali che per anni ospitarono gli ambiti abiti da cerimonia per bambini creati dalla sapienza artigianale del sarto Remo Corradi.
La mostra è patrocinata dall’Ordine degli Architetti di Bologna, che da diversi anni porta avanti progetti di valorizzazione e scoperta delle architetture Novecentesche del capoluogo emiliano, patrimonio ricchissimo e spesso poco conosciuto.
Gian Luca Perrone e Andrea Calabresi hanno raccolto una sfida, quella di dialogare attraverso le loro fotografie d’arte con la famosa architettura dell’atelier Corradi, senza soccombere all’estro vistoso di chi ha progettato gli spazi, facendo sì che le loro diverse percezioni si esaltino a vicenda e raccontino al contempo il luogo.
Perrone torna all’uso del foro stenopeico, suo antico amore. In questa occasione il foro è utilizzato per raccontare il Tempo tramite esposizioni lunghissime. Un Tempo che rappresenta sia l’ideale trait d’union tra l’antica e la nuova attività dell’atelier, sia una celebrazione del lavoro in molteplici aspetti: il lavoro dell’artista di oggi, il lavoro artigiano che si svolgeva in questo luogo e il lavoro di originale progettazione.
Calabresi, dopo più di un decennio, torna a confrontarsi con l’architettura, non più quale professionista specializzato, ma proponendo la sua visione artistica. Egli ci mostra un caleidoscopio di piccole visioni, una caccia al tesoro composta da inquadrature che indugiano nel particolare. Calabresi vede nel dettaglio, che in questo luogo è curato al parossismo, una speciale forma d’interesse e vuole celebrarne l’inventiva nei suoi scatti.


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