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IngegnerA in rosa…no grazie!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Come incrementare il numero delle ragazze ad ingegneria?

Semplice: proponendole sin da piccole delle costruzioni rosa, perché il rosa piace alle bambine ed è il colore delle donne.

IngegnerA in rosa…no grazie!
Questa fantastica ed innovativa idea, chiamata GoldieBox ,viene lanciata da  Debbie Sterling, ingegnere americana, nel video (link) di presentazione racconta che la nascita di questo progetto è stata voluta a causa della scarsa percentuale di ragazze che si iscrivono alla facoltà di ingegneria causato dal fatto che fin da piccole la maggior parte delle bambine viene educata con libri, giochi e colori che niente hanno a che vedere con quell’ambito professionale. Quanti di quelli che avevano l’allegro chirurgo sono diventati medici?

La GoldieBoxcontiene: un libro, figurine, una bambola Goldie, tanti animaletti e costruzioni incartati in un packaging rosa, lucido e acchiappante per le piccole aspiranti ingegnere. Le bimbe altro non devono che copiare quello che realizza Goldie nel libro . Le famose lampadine che si accendono negli ingegneri così dove vanno a finire?

Ma siamo sicuri che questa fantastica idea porterà le donne ad iscriversi ad ingegneria?

Personalmente sono molto scettica a riguardo. Non credo infatti che una bambina si avvicini ad un gioco- ritenuto da maschio-  solo perché sia di colore rosa, probabilmente all’inizio, spinta dalla curiosità come ogni altr* bambin*, potrebbe giocarci ma se il gioco non le piace e non le interessa può essere anche pieno di strass sbrilluccicosi  e di fiocchi ma lo lascerà in un angolo a prendere polvere.

Al giorno d’oggi purtroppo vengono imposte sin da piccoli –e soprattutto- delle distinzioni basate sul sesso, che spesso si vanno a concretizzare tramite l’utilizzo di colori: rosa per le bambine e azzurro per i bambini. Il vero problema che dovrebbe cercare di risolvere la nostra ingegnera americana, sta più nella mentalità che nei colori: una mentalità retrograda che vede la creazione di giocattoli per bambina  rosa,lilla e viola quali pentole, assi da stiro e aspira polvere  mentre i bambini vengono educati ad essere dei machi tramite l’utilizzo di fucili e pistole che vedono sulla confezione la presenza di mini Rambo. Una mentalità retrograda che prevede una distinzione così forte in lavori da uomo e in lavori da donna tanto da dover ricorrere a queste strategie di colori per avvicinare una bambina ad un settore ritenuto maschile al fine di non farla sentire un’aliena rispetto agli altri che preferirebbero delle professioni create appositamente  per il loro essere uomo o donna.

Quando si parla di bambin* credo che il miglior gioco che gli si possa regalare sia la libertà  intesa come libertà di scelta dei propri giocattoli e libertà di seguire la propria indole abolendo ogni tipo di stereotipo, cercando perciò di non creare sin da piccoli un ruolo che in un futuro si desideri che ricoprano facendogli credere che tramite l’utilizzo del rosa o dell’azzurro stiano facendo la scelta giusta. Sono fermamente convinta infatti che nessuna bambina da grande si avvicinerà ad una carriera solo perché oggi gioca con il kit della futura ingegnerA in rosa. Quando ero piccola avevo Gira la moda eppure non sono diventata stilista e mai ho desiderato esserlo.

IngegnerA in rosa…no grazie!
Io sono ingegnere e non ho mai giocato con costruzioni rosa. Ho sempre avuto la possibilità di scegliere i miei giocattoli e forse sono stata facilitata anche dalla presenza di mio fratello  poco più piccolo di me. Avevo tantissime Barbie, vestitini colorati, bambole e giocattoli di vario tipo ma non mi mancavano le costruzioni, le macchinine, i dinosauri e le pistole e mai nessuno mi ha impedito di giocare con quest’ultimi. Nonostante ho passato qualche pomeriggio della mia infanzia a creare storie con Barbie e Ken, la mia passione sin dai tempi delle scuole elementari è stata la matematica che successivamente ,insieme ad altre caratteristiche mie, mi hanno fatto avvicinare all’ingegneria. Non mi sono serviti i nastri rosa che propone la Stelring, smontavo e costruivo ogni cosa cercando di soddisfare la mia fantasia  e nessuno mi ha mai ostacolato mettendomi davanti una pentola rosa indicandomelo come un giocattolo adatto a me in quanto femmina.

A cosa serve creare un giocattolo rosa per le ingegnere di domani se nel momento in cui verrà preso un giocattolo non consono alla propria natura si etichetterà lo stesso il\la bambin* come femminuccia o maschiaccio?

Le motivazioni che hanno spinto la Sterling alla creazione di questo gioco saranno sicuramente buone ma il metodo trovato non mi piace per niente, anche perché bisognerebbe stimolare l’inventiva per una futura ingegnerA e non far scopiazzare da un libricino le cose da fare con i nastrini.

Pensare che sia necessario il colore rosa affinché vengano acquistati per le bambine kit-ingegnere non è un fatto entusiasmante

IngegnerA in rosa…no grazie!
ma ,volendo scagliare una freccia a favore, forse sarà anche dettato da quello che ci propongono i negozi di giocattoli: corsie divise meticolosamente per lei e per lui con la predominanza del colore rosa per le prime insieme ad uno strapopolamento di Barbie, bambolotti e mini cucine. Ma basta come giustificazione? Secondo voi è giusto perseverare nello stereotipo, senza adoperare alcun cambiamento e proporre un giocattolo per bambine che tecnicamente dovrebbe avvicinarle ad un ruolo che viene considerato maschile tramite l’ausilio del rosa e andarlo così a piazzare nelle tante corsie che di questo colore non ne possono davvero più? Perché non creare dei giochi per entrambi i sessi –come già ci sono in commercio- evitando questa ghettizzazione?

Si sta cercando di rendere femminile una professione che in molti pensano sia maschile. Ma siamo davvero sicuri che uno strass, un nastrino colorato e un packaging rosa rappresentino la strada giusta? Io direi proprio di no.

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