“In questi dodici anni negli Stati Uniti, ho avuto svariate volte l’idea di cambiare aria, ma l’Italia non è mai stata una delle possibili candidate. Le esperienze dei miei conoscenti rimasti a casa vanno da stage non retribuiti, a dottorati di ricerca dove sono stati ritenuti degli “impicci”, considerati vecchi a 30 anni… e contemporaneamente “troppo giovani” per avere responsabilità, o troppo qualificati per la posizione“: Giovanni Bresin, ingegnere del software 37enne, descrive così -con poche parole- il potenziale attrattivo dell’Italia per i nostri migliori talenti all’estero. Nullo. O quasi.
Eppure Giovanni rappresenta una delle nostre punte di diamante nella “Mecca Tecnologica” della Silicon Valley: una laurea in Ingegneria Elettronica alle spalle, fin dagli ultimi mesi decide di partecipare attivamente al processo produttivo, entrando in una multinazionale della microelettronica per redigere la tesi. La sede è nel milanese: quando si laurea, con sua grande sorpresa, si vede offrire la possibilità di rimanere… ma a zero euro! “Trovai la cosa ridicola, se non offensiva: lavorare gratis a Milano per un’azienda da 50-60 mila dipendenti?!?“, riflette ora Giovanni con amarezza.
Scarta così un’offerta di lavoro in Germania, per imbarcarsi verso la terra dei sogni di ogni giovane professionista con la passione della tecnologia: la Silicon Valley. Gli basta un colloquio telefonico per approdare alla LSI Logic. Il primo impatto non è semplicissimo: Giovanni arriva a un solo mese di distanza dall’11 settembre, ferita ancora apertissima in un’America impaurita dall’incubo terrorismo. Ma le difficoltà durano lo spazio di un attimo: il primo anno vola, letteralmente, grazie a un lavoro “affascinante”. “Nonostante fossi alle prime armi, sviluppavo parti critiche del prodotto con responsabilità ed interazione diretta con clienti come LG o JVC e fornitori. In Italia invece, tipicamente, mostravo quello che avevo fatto al capo, che poi lo mostrava agli altri. Chiedevo in azienda strumentazione da migliaia di dollari e me la compravano subito…mi sembrava di essere a Disneyland!“, ricorda Giovanni.
Gli anni successivi rappresentano una scalata verso il successo: Giovanni passa dalla Lsi alla Cisco, per poi approdare nell’azienda “cult” di ogni giovane italiano. La Apple di Steve Jobs, dove resta due anni, lavorando su IPad e Ipod Touch. E assorbendo buona parte della filosofia aziendale che ha reso la “mela morsicata” un simbolo mondiale.
Nel 2011 avviene quello che potrebbe sembrare -a tutti gli effetti- un colpo di testa: Giovanni lascia la Apple e va a lavorare, insieme a un suo ex-capo, a un nuovo progetto, quello di un termostato ultratecnologico. Una piccola start-up formata da ex-dirigenti Apple, che nasce -come nelle migliori “favole made in Silicon Valley”- in un garage. Due anni dopo il progetto va a gonfie vele: Nest Labs occupa ora due edifici a Palo Alto.
Ospite della puntata è Andrea Mucignat, collega di Giovanni, anche lui al lavoro a Nest Labs, come ingegnere di sistema. Anch’egli friulano di origine, Andrea -a differenza di Giovanni- approda in Silicon Valley già prima della laurea, per poi rientrare in Italia e lavorare prma come assegnista di ricerca al Politecnico di Milano, poi come ingegnere del software in una multinazionale tedesca. Nel 2004 il ritorno in California: la strada con Giovanni, amico di vecchia data, si ricongiunge. Con Andrea affrontiamo più nel dettaglio le differenze lavorative tra Italia e Usa, nel settore tecnologico.
Nella rubrica “Expats” torna lo spazio “Andata e Ritorno”, con Aldo Mencaraglia e Lorenzo Pompei. Aldo ci spiega come superare il problema dei visti, per poter lavorare nei Paesi extra-UE, mentre Lorenzo si occupa delle opportunità di rientro in Italia per fondare start-up innovative (tema della puntata odierna).
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La discussione di novembre: “Di fronte al rischio declino l’Italia rivuole i suoi talenti ora all’estero – o dice di rivolerli. Le mosse degli ultimi due Governi vi convincono? Cosa fare di più? Cosa chiedete -in tre, concreti punti- al sistema-Italia, per tornare?”
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Alla prossima puntata: sabato 9 novembre, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!