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Ingegneria sociale e geoingegneria: dieci domande e dieci risposte

Creato il 17 giugno 2012 da Straker
Ci sono due modi per conquistare e sottomettere una nazione ed il suo popolo. Uno è con la spada, l'altro è controllando il suo debito". (John Adams, 1735-1826, secondo Presidente degli Stati Uniti d’America)
Ingegneria sociale e geoingegneria: dieci domande e dieci risposteAssistiamo ad una crisi economica sempre più grave: il governo Monti riuscirà a risolverla o, almeno, a contenerne gli effetti più dannosi e dirompenti?
No. L’esecutivo presieduto dal fantoccio Mario Monti non ci riuscirà, perché ha ricevuto l’incarico di affossare il sistema produttivo italiano, inasprendo a dismisura la pressione fiscale. Sta svolgendo questo compito in maniera molto efficace: la situazione economica e sociale si aggrava ogni giorno di più. Il burattino della Bocconi, fingendo di voler favorire la ripresa, agisce con successo, ad esempio svendendo il patrimonio immobiliare e mobiliare dello stato, per trasformare l’Italia in un paese del Quarto mondo.
In Spagna le banche stanno fallendo. Bisogna temere che il sistema creditizio italiano sarà investito da un analogo tracollo?
Bisogna distinguere: è vero che alcuni piccoli istituti navigano in cattive acque, ma le grandi società bancarie fingono di fallire per evitare di introdurre liquidità sul mercato e per ricevere cospicui “aiuti” dalla Banca centrale europea. Questi fondi vengono poi investiti in titoli di stato, contribuendo ad incrementare il debito pubblico che è inestinguibile ed il cui peso grava sui cittadini già tartassati.
I prestiti che la Banca centrale europea ha accordato alla Spagna saranno in grado di salvarla dal fallimento?
No. In primo luogo il denaro prestato va restituito con gli interessi che le banche ed i governi scaricano sulla collettività, inoltre è tutta una simulazione: gli istituti di credito, attraverso il sistema della riserva frazionaria, possono aprire linee di credito con soldi virtuali. Se i debitori non rendono la somma con gli interessi, si appropriano di beni e titoli dati come garanzia. Di fatto, la crisi finanziaria è fittizia: la stretta creditizia è un cappio per strangolare l’economia reale. Lo sconquasso è un presupposto per convincere i vari stati a cedere la propria residua sovranità ad organismi europei. Le stesse speculazioni selvagge della finanza internazionale, se arrichiscono i profittatori, dall’altro sono un ottimo pretesto per spremere sempre di più i contribuenti e per distruggere intere nazioni: infatti nessun esecutivo, pur deplorando che i tassi dei titoli statali crescono in modo spaventoso, costringendo a pagare fior di interessi, ha mai deciso di eliminare il perverso sistema del debito pubblico, causa di quasi tutti i mali. Anzi, si sta discutendo l’introduzione degli eurobond, titoli del debito europeo: se il balzano progetto sarà attuato, sarà il colpo di grazia. Si sono pure inventati il M.E.S., il cosiddetto Meccanismo europeo di stabilità, un diabolico sistema che finanzierà i paesi prossimi alla bancarotta, concedendo loro i soliti prestiti ad usura. Le risorse finanziare di questo Fondo, amministrato da una combriccola esonerata da qualsiasi responsabilità, proverranno dagli stati dell’Unione europea, forzati ad alimentarlo con ingentissime quote delle loro entrate fiscali. In poche parole, il debito sarà "nutrito" ed incrementato dal debito, in una spirale senza fine, mentre le istituzioni europee scorticheranno i popoli, imponendo politiche di austerità. Va ricordato che nessuna politica di austerità e neppure i tagli alla spesa pubblica, amesso e non concesso che “politici”, burocrati e funzionari, intendano rinunciare ai loro immondi privilegi, potrà mai riequilibrare i conti e spingere il debito pubblico al di sotto del prodotto interno lordo, poiché il debito, per sua stessa natura, implica l’insolvenza. E’ come una bomba ad orologeria.
Si profila un’egemonia tedesca in Europa?
E’ possibile, ma sarà effimera. Anche la Germania sarà prima o poi sacrificata dalla cricca mondialista sull’altare del Nuovo ordine mondiale che aborre le patrie. E’ imminente semmai la centralizzazione del potere economico e finanziario, con gli stati ridotti a province dell’Impero europeo. Anche l’Europa, però, è destinata a diventare una satrapia del superstato tirannico mondiale, come auspicato anche dal Movimento 5 stelle, forza organica al detestato sistema mondialista. [1]
Con tutte queste politiche folli, però, non si impedisce la cosiddetta crescita?
Certo, ma è quanto il sistema vuole: la crisi del ‘29 fu causata soprattutto dall’improvvisa e drastica diminuzione di circolante. Ciò portò al fallimento di piccole banche, di imprenditori e società che dipendevano da prestiti a basso interesse. Con la recessione si crearono le premesse per rafforzare i principali cartelli creditizi ed industriali nonché per costringere le masse di diseredati a dipendere dalle elemosine statali.
Che ruolo riveste, in questo scenario di stagnazione, il crollo del mercato immobiliare?
Il processo economico prevede l’alternanza di due fasi: un periodo in cui si concedono mutui ad interessi favorevoli sia alle aziende sia ai cittadini. Il denaro viene impiegato per acquistare per lo più immobili o beni di lusso: alloggi, ville, fabbricati, fuoriserie, panfili, preziosi… Si crea una situazione espansiva, di benessere diffuso, di fiducia nel mercato e nel capitalismo. Segue un ciclo in cui, con qualche pretesto, si contrae la disponibilità monetaria, non vengono più accesi mutui o, se vengono aperte delle linee di credito, si pretendono tassi esorbitanti. I tributi sempre più gravosi, il taglio di stipendi, pensioni, provvidenze sociali, l’inflazione ed una normativa vessatoria soffocano le imprese ed i contribuenti: il ceto medio si proletarizza, si ingrossano le schiere di disoccupati e di poveri. In ogni dove serpeggia il malcontento che porta a proteste, scioperi, tumulti…

Molti confidano nel "Movimento 5 stelle": ritengono che potrà risanare la politica e l’economia con una lotta strenua contro la corruzione, gli sprechi e l’evasione fiscale.

E’ una truffa! Grillo ed il "Movimento 5 stelle" appartengono allo stesso apparato che danno ad intendere di voler combattere. Infatti, nel programma del partito dominato dal tragicomico genovese, non si trova traccia di temi quali l’abolizione del signoraggio bancario e della geoingegneria illegale e clandestina che risucchiano quasi il 100 per cento delle risorse provenienti dalle imposte dirette ed indirette. E’ vero che qualche proposta del programma è condivisibile (ad esempio, il rifiuto di costruire nuovi inceneritori e del nucleare), ma è necessario inserire qualche idea che attragga e convinca l’ellettorato, altrimenti quale sarebbe la differenza tra Grillo ed un partito tradizionale? Chi voterebbe più i Grillini? Non si può escludere che, considerando l’attuale trend, l’uomo di paglia della Casaleggio occuperà presto il Parlamento con un suo plotone. Potrebbe essere formato un governo, a guida Montezemolo, di stampo tecnocratico e totalitario, dietro parvenze di “democrazia diretta”.
A proposito di elusione ed evasione fiscale, bisogna ribadire che è un altro argomento pretestuoso: mentre piccoli commercianti, artigiani, agricoltori, cittadini protestati, proprietari della prima casa etc. vengono angariati da un fisco rapace ed iniquo, i grandi capitali al massimo sono sfiorati. Recentemente l’ufficiale della Guardia di Finanza Rapetto, ha scoperto un’evasione pari a 95 miliardi (!), perpetrata dalle società concessionarie che monopolizzano il gioco d’azziardo in Rete. Ebbene, Rapetto è stato costretto a dimettersi e le concessionarie hanno versato, per decisione del giudice, solo 2,5 miliardi, usufruendo di uno sconto abnorme!
Che cosa ci si deve dunque aspettare per il futuro?
E’ difficile elaborare previsioni credibili, ma, senza dimenticare che il piano finale ideato dalle élites potrebbe essere sventato o fallire per qualche ragione più o meno imponderabile, si può preconizzare un ulteriore peggioramento del quadro, forse anche a causa delll’innesco di una Terza guerra mondiale, con annessi e connessi.
Qual è il rapporto tra la disastrosa situazione economico-sociale e le attività chimico-biologiche? Quali sono i veri interessi e scopi dei banchieri internazionali che dominano il pianeta?
In verità, la stagflazione è un potente strumento di ingegneria sociale, ossia i processi economici servono a creare i presupposti di un nuovo assetto, con classi depauperate o distrutte, interi ceti che perdono coesione, reddito e diritti a vantaggio del sistema-Leviatano. Il tutto, mentre i media di regime distraggono e plagiano l’opinione pubblica, con campagne di pura disinformazione: ad esempio, subissano il pubblico con servizi artefatti sui presunti crimini di Assad in Siria, in modo da persuadere la gente a sostenere, anzi a chiedere un intervento militare della N.A.T.O. “per esportare la democrazia” nello stato medio-orientale. Le guerre, tra l’altro, sono spesso state usate come mezzo al fine di distogliere l’attenzione dei cittadini dai problemi interni, per galvanizzare i popoli, inoculando in loro il virus del nazionalismo. I conflitti, oltre ad essere proficui per le industrie belliche, provocano sconvolgimenti che portano a ridisegnare l’ordine politico, secondo i fini perversi delle classi dirigenti. Ab chaos ordo. Intanto la Biogeoingegneria, approfittando dello sfacelo che obbliga ad occuparsi di come sopravvivere, viene attuata con crescente intensità per gettare le fondamenta del “Mondo nuovo”.
Bisogna infine precisare che i banchieri internazionali, pur potentissimi, spregiudicati ed immorali, non sono coloro che controllano il mondo: anch’essi, come intermediari, sottostanno ad una cupola che non ha a cuore il denaro ed alla quale interessa solo in parte il dominio, poiché persegue un altro scopo… Questo, però, è un altro discorso.
[1] Giustamente l’amico Corrado, a proposito delle valutazioni del pur benemerito parlamentare britannico Nigel Farage, si domanda: “Come credere che tutto quello che sta succedendo serva solo a rafforzare la Germania a danno degli altri stati europei?”. Si legga Fra crisi economica, euro, intrighi… , 2012.

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