Oggi il nostro blog ospita la quarta tappa del BlogTour dedicato a Chelsea & James, il bellissimo romanzo di Roberto Giuseppe Cozzo, recensito qualche mese fa su queste pagine (qui trovate la recensione completa), che racconta della disperata storia d’amore di due ragazzi, non ancora ventenni, sulle cui spalle grava però un notevole fardello di responsabilità ed esperienze particolarmente dure per la loro età; un passato da dimenticare li accomuna, così come la voglia di evasione da una realtà scomoda e stretta.
La gentile richiesta del giovane autore, che abbiamo accolto con grande piacere, è stata sottolineare una questione molto forte e rilevante all’interno dell’opera: il rapporto tra l’ingenuità dei ragazzi e il concetto di violenza e del modo in cui si collocano la morale e la giustizia in una storia come quella di Chelsea e James.
Non è sicuramente un tema facile da affrontare, visto il particolare contesto in cui si colloca la realtà narrativa dei due ragazzi e la forte influenza della componente emotiva che sicuramente gioca un ruolo di punta nel romanzo. Ma a darci lo spunto per un’analisi approfondita e mirata è lo stesso autore, il quale si è concesso a noi per una breve intervista, così da approfondire al meglio alcune tematiche e trovare risposte ad alcuni interrogativi e curiosità sopraggiunte in seguito alla lettura. Una prima domanda nasce proprio dalla curiosità di conoscere il punto di vista dell'autore sulla ricezione del suo Chelsea & James:
1. La scelta di scrivere una storia come quella di Chelsea e James comporta necessariamente la messa in discussione di elementi come la morale o la giustizia, hai mai pensato che questo potesse portare anche a delle critiche?
Sì. Correvo il rischio che non tutti i lettori riuscissero a comprendere le azioni dei protagonisti. Ma questo non mi ha mai fatto dubitare, neanche per un istante, dell'intenzione di sviluppare queste tematiche. Credo che sottoporsi ad un'autocensura preventiva sia una limitazione che uno scrittore non può permettersi. In un mondo di pseudonimi, ghost writers e firme poste sulle copertine di libri scritti da altre persone, io voglio distinguermi. La mia storia è attuale e il mio modo di scrivere è concreto. Ecco perché arriva ai miei lettori, che non hanno mai frainteso le mie intenzioni.
Una scelta coraggiosa e che rende onore al nostro giovane scrittore emergente, la risposta positiva dei lettori ha sicuramente colmato le aspettative e dimostrato come la ragione soccomba alle logiche del cuore e alle emozioni, spezzando tutti i vincoli della consuetudine e mettendo in secondo piano i concetti di moralità e giustizia. Eppure non dobbiamo dimenticare che parliamo sempre di punti di vista, soffermiamoci su un estratto della quarta di copertina
Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire.
Il proprio senso di giustizia. L’uso di questa espressione non è affatto casuale, cosa è giusto e cosa è sbagliato viene ridotto al personale e soggettivo modo di vedere le cose dei due protagonisti: quello di Chelsea e quello di James ma nell'ottica comune, le loro azioni, che vanno dalla rapina, al furto, all’omicidio non esulano da una condanna oggettiva. Il loro coinvolgimento emotivo nella vicenda e la loro età incidono sicuramente, sembrano quasi voler addolcire il loro operato per far accettare il tutto come conseguenza dell'infausto destino toccato ai due giovani sventurati, senza però volerli necessariamente giustificare. Anche Giuseppe Cozzo è della stessa idea, come conferma la sua risposta alla mia domanda:
2. L'amore e la follia dei due ragazzi sono secondo te una valida giustificazione per il loro modo di agire?
Non direi che i protagonisti siano folli. Le loro azioni sono efferate, ma il loro piano è lucidissimo ed il loro desiderio è condivisibile. Tutte le scelte causano delle conseguenze, ma nel loro caso sono estreme. L'amore, di per sé, non può portare a qualcosa di così negativo. Sono il desiderio di libertà e la voglia di cominciare a vivere che rendono i loro gesti comprensibili. Ma mai giustificabili.
E’ questione di prospettive, loro non pensano affatto alle loro colpe ma si soffermano sulle sofferenze da cui cercano di riscattarsi, facendo delle loro debolezze dei punti di forza, tutto mentre gli occhi estranei li giudicano, ma non dimentichiamo che artefice della loro fuga è la disperazione, quella di Chelsea, stufa di vivere una vita sacrificata passata a subire e quella di James, alla ricerca della verità sul suo passato. Giuseppe Cozzo è stato molto bravo nel riuscire a creare due personaggi che nonostante le loro colpe riescono a farsi amare incondizionatamente dal lettore, perciò ho domandato al loro ideatore
3. Chelsea e James sono sempre stati così spietati e amorevoli allo stesso tempo oppure inizialmente avevano delle caratteristiche diverse?
La loro creazione è stata assolutamente naturale, e credo che l'assenza di forzature traspaia dalla lettura della storia. La loro violenza trae una chiara origine dagli eventi che li hanno segnati, e dai quali ritengono che un distacco sia possibile solo compiendo una rivoluzione. Il contrasto tra sensibilità e crudeltà è ciò che rende umani i protagonisti. Senza l'una o l'altra cosa, avrei la colpa di averli resi astratti.
Queste parole hanno fatto luce su un elemento che mi ha colpito molto: la freddezza assoluta con cui i due operano i loro misfatti e il modo in cui subiscono inermi le vicissitudini. E' stato facile comprendere il perchè siano così rigidi e distaccati da quanto li circonda, accettano il lato più oscuro del loro essere e questo non perchè siano dei mostri senza cuore e raziocinio o perchè siano invece così ingenui da non capire quanto stiano complicando la loro esistenza, ma semplicemente perchè è la voglia di riscattarsi a guidare i loro destini come una furia, cieca a qualsiasi circostanza o soggetto le si avvicini con l'intento di rallentare o intralciare il suo cammino. I due innamorati si ritrovano ad essere vittime di un destino crudele e vedono nelle loro azioni una speranza di salvezza ma ad un'affermazione di questo tipo segue naturalmente un quesito e ancora una volta ho cercato di colmare la mia curiosità rivolgendomi a Giuseppe Cozzo
4. Chelsea e James hanno mai creduto davvero di farcela ad arrivare alla fine della corsa e vivere la loro vita insieme?
Probabilmente sì, anche se lo stesso James ne dubitò, all'interno del testo. Magari per un breve periodo. Direi dopo le fasi iniziali, quando arrivano in Arizona e le loro condizioni di vita migliorano leggermente grazie ai guadagni che conseguono illegalmente. D'altronde, se fossero stati certi di non riuscire a modificare la propria situazione, non avrebbero mai neanche provato a farlo. Qual è la tua idea in proposito?
Rispondo pubblicamente a questa domanda in modo molto semplice, io credo che almeno per un momento abbiano creduto di arrivare alla fine della corsa vittoriosi ma è stato solo un attimo, la loro felicità e la loro speranza sono state proprio la fuga e tutto il tempo trascorso assieme: il viaggio è stata la loro salvezza e la loro gioia.
Il fine si trasforma nel mezzo e l’amore, protagonista indiscusso, è stato il sogno ad occhi aperti di questi due ragazzi che nonostante il loro essere criminali non possiamo non amare, per le loro tenerezze e per il loro modo disperato di appoggiarsi all’altro. Ringrazio ancora una volta Giuseppe Cozzo per la sua disponibilità e per la possibilità di partecipare a questa iniziativa, aspettando con ansia un suo secondo lavoro che sicuramente eguaglierà il successo del suo primo romanzo, faccio i miei migliori auguri per il suo futuro perchè mettersi in gioco e scrivere a cuore aperto non è sempre facile! Concludo segnalandovi segnalo la prossima tappa del BlogTour:
Citazioni e ispirazione, su Da una stella cadente all'altra, lunedì 7 settembre
Le frasi più significative del mio romanzo e quelle che lo hanno ispirato. I riferimenti espliciti a Bonnie e Clyde, i pochi punti di contatto e le molte differenze.