Non si è trattato di una “cosa da poco”: niente tinteggiature in cucina o rifare le mattonelle del bagno. Si consta un conto di 4,5 milioni di sterline che l’erario ha dovuto sostenere per rinnovare le 20 stanze che compongono l’alloggio londinese del duca e della duchessa di Cambridge e del principino George. Questo, nonostante lo staff di William e Kate, come riferisce il Guardian, abbia spiegato che i lavori di “semplice ristrutturazione” siano stati fatti per rendere gli ambienti, che non venivano toccati da 50 anni, “molto confortevoli”, ma senza eccedere.
William e Kate si sono mostrati “molto sensibili al fatto che per sostenere gran parte dei lavori venivano utilizzati soldi pubblici” e hanno fatto il possibile per mantenere bassi i costi, pagando di tasca propria il rifacimento di una delle due cucine dell’appartamento, la più piccola. Allo stesso modo, la giovane coppia reale ha provveduto personalmente alle spese per i tappeti, i tendaggi e il mobilio. A dare loro una mano, com’è consuetudine per i nobili, il papà di William, il principe Carlo, e la nonna Elisabetta.
Fortunatamente però c’è anche del buono, arredamento e ristrutturazione a parte. Sfogliando i ‘Royal accounts’, è evidente come in materia di viaggi, tra le abitudini delle vecchie e nuove generazioni di reali, ci siano delle sostanziali differenze economiche. La predilezione per i voli privati è in generale una prerogativa dei reali di età più matura, basti pensare al principe Carlo e al suo viaggio per recarsi ai funerali di Nelson Mandela (spesa = 246.160); oppure al viaggio di Carlo e Camilla verso lo Sri Lanka e l’India per il vertice del Commonwealth (sommando al loro volo privato, quelli di linea utilizzati dallo staff al seguito, la spesa ha superato le 430.000 sterline).
Le nuove generazioni sono più fresche, sfacciate e disinvolte. Il principe Harry, ad esempio, per volare da Heathrow a Washington, Denver, New York e fare ritorno a Londra ha speso “solo” 10.888 sterline.