Inghilterra-Honduras 0-0 – I Tre Leoni non ruggiscono: finisce a reti bianche a Miami

Creato il 08 giugno 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

INGHILTERRA-HONDURAS 0-0 - Ultimo test amichevole per l’Inghilterra di Roy Hodgson, che fra sette giorni sfiderà l’Italia in un bollente debutto mondiale. L’ex allenatore del Fulham opta per una formazione che, in linea teorica, si dovrebbe discostare poco da quella che vedremo impegnata contro gli azzurri: Hart in porta; difesa a quattro con Johnson e Baines ai lati, e la coppia Jagielka-Cahill in mezzo; cerniera mediana composta dal duo Reds, Gerrard-Henderson, mentre il terzetto di trequartisti alle spalle di Sturridge (unica punta) è formato da Lallana, Rooney e Welbeck. L’Honduras, reduce da alcune prestazioni tutt’altro che esaltanti, risponde con un disciplinatissimo 4-4-2, in cui la parte da leone la fanno l’agonismo e il pressing forsennato portato alla seconda linea avversaria.

La prima emozione del match la regala Welbeck, autore di una potente conclusione respinta con i pugni dall’attento Valladares. Con il passare dei minuti, l’Honduras guadagna campo, mentre la squadra inglese fatica a dare ritmo ed incisività alla propria manovra. Al quattordicesimo, Rooney ci prova su punizione, l’estremo difensore ospite, in maniera abbastanza approssimativa, riesce a deviare in angolo. Dopo dieci minuti d’empasse, la squadra di Hodgson domina nel possesso palla e si rende pericolosa in alcune circostanze. Al diciottesimo, dopo l’opposizione di Valladares sulla punizione di Gerrard, Lallana calcia alto sopra la traversa,. Ma è quattro minuti più tardi che Sturridge, imbeccato da un ottimo passaggio di Rooney, fallisce una nitidissima palla-gol per sbloccare il risultato. A causa di un nubifragio, la partita viene sospesa al ventitreesimo. Come previsto dagli esperti meteo statunitensi, la forte perturbazione  esaurisce la propria forza dopo mezz’ora e le squadre ritornano in campo. Il film della partita, però, cambia completamente trama. L’Honduras, infatti, scende in campo molto più aggressivo, chiude bene tutti gli spazi alla compagine britannica e si rende pericolosa in ripartenza. A dieci minuti dall’intervallo, Chavez esegue un calcio di punizione che si perde di poco alto sopra la porta difesa da Hart. L’Inghilterra prova a scuotersi con Lallana, autore di una pericolosa conclusione di destro deviata in corner dal portiere ospite. L’ultima occasione della prima frazione, però, la crea l’Honduras, vicinissimo al goal con una conclusione di Palacios deviata in corner da Cahill.

Durante l’intervallo, Hodgson opta per un doppio cambio: fuori Gerrard e Rooney, dentro Wilshere e Barkley; dall’altra parte, Suarez toglie Garrido ed inserisce Claros. Pronti, via, e Barkley si presenta con un ottimo spunto personale, chiuso con un destro a giro che termina fuori di poco. L’Honduras, in barba allo spirito amichevole, gioca con notevole cattiveria agonistica: giunti al cinquantaduesimo minuto, sono ben quattro i calciatori già ammoniti fra le fila dei centroamericani. Barkley illumina, ma Welbeck, al cinquantasettesimo, fallisce un’ottima occasione. Dopo il cartellino giallo rifilato a Henderson, primo ammonito degli uomini di Hodgson, l’Honduras resta in dieci a causa della doppia ammonizione rifilata a Beckeles. L’Honduras si difende con ordine e, complice un’impalpabile Inghilterra, non corre rischi significativi. Gli uomini di Hodgson, dopo quasi venti minuti di nulla assoluto, premono nel finale dell’incontro. Al settantaquattresimo, Johnson crossa dalla destra, Sturridge stacca di testa in mezzo all’area, ma la conclusione termina alta sopra la traversa. Passano pochi minuti ed è Henderson, con una botta dalla media distanza, a sfiorare il vantaggio. L’ultima emozione, al novantesimo, avviene all’interno dell’area di rigore honduregna, Valladares, però, è bravo in uscita disperata ad anticipare Lallana e a far propria la sfera.

La partita finisce in parità, risultato tutto sommato giusto per quanto visto sul rettangolo verde. L’Honduras ha dimostrato grande carattere e, a differenza di quanto visto contro Israele e Turchia, una (ottima) organizzazione di squadra tipica del selezionatore colombiano Suarez, autore, otto anni fa al mondiale tedesco, della miracolosa qualificazione agli ottavi di finale dell’Ecuador. L’Inghilterra, invece, non ha destato una buona impressione. Incapace di costruire gioco, prevedibile e raramente pericolosa, la selezione britannica parte per il Brasile con molti dubbi e poche certezze. Ma se la costruzione del gioco lascia il tempo che trova, in contropiede, questa squadra, può essere comunque molto pericolosa, grazie alla velocità e alla tecnica di alcuni uomini come Rooney e Sturridge. E l’Italia, al debutto, dovrà prestare particolare attenzione.


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