Inglesi a Firenze e altro

Da Lara

Ponte Vecchio a Firenze


Ieri sera ho letto su un quotidiano on line - TM News - questa notizia:
"E' morto John Demjanjuk, guardiano nazista del lager di Sobibor
Era stato condannato nel 2011 a 5 anni di reclusione. Nel campo di sterminio polacco furono uccise più di 27mila persone...". 
Mentre quanto segue è un piccolo stralcio di un bel libro scritto da Paolo Ciampi.
"Prima ancora che Mussolini decida di finirla con la non belligeranza, prima che passi una volta per tutte alla guerra, anche a costo di pugnalare alle spalle una Francia già in ginocchio, molti inglesi comprendono che per loro non c'è più posto.
Hanno amato e amano l'Italia con un'intensità difficilmente concepibile oggi, si sono ubriacati del suo sole e della sua arte, hanno sciolto versi commossi alle sue campagne e ai suoi monumenti, però ora è finita.
Il fascismo corre rovinosamente verso la guerra, prigioniero della sua stessa retorica, come un treno lanciato a tutta velocità di cui si è perso il controllo. E loro presto saranno solo i sudditi di un paese nemico, da destinare ai campi di prigionia o al confino.
È tempo di fare le valigie, di acquistare i biglietti per Londra e tagliare di netto con un passato in cui si sono sentiti orgogliosamente anglo-italiani.
Così, all'inizio del 1940, tocca anche a Miss Houton, l'amica che per tanti anni ha condiviso con Enrica tè e conversazioni e che ora abbandona Firenze con riluttanza.
Non fosse stato per Mussolini, non si sarebbe mai decisa; e del resto a tornare in Inghilterra non ci pensa nemmeno. Quella salute che un tempo l'ha portata sulle sponde dell'Arno la tiene ancora lontana da quelle del Tamigi.
Miss Houton è una di quelle inglesi che si sente splendidamente inglese solo lontano dal suo paese, trapiantando un pezzo di Inghilterra in un altro angolo del mondo. Ora sceglie isole lontane, un arcipelago tropicale su cui sventola l' Union Jack, ma senza le nebbie, senza l'umido inglese. Soprattutto senza la guerra, evenienza che pare assolutamente remota in quel cantuccio di impero britannico.
Miss Houton ed Enrica non si rivedranno più. Prima che le operazioni militari le separino una volta per tutte l'amica inglese farà solo in tempo a inviarle una cartolina. Vi descriverà, brevemente, la sua nuova vita. Il luogo dove ha deciso di fermarsi, dirà, è so peaceful... così pieno di pace.
Parole che Enrica leggerà e rileggerà ad alta voce, talvolta così presa da non accorgersi di essere guardata.
Parole che accompagnerà sempre con un sospiro, arresa all'evidenza di un paese che si sta cacciando su una strada senza ritorno. "

Paolo Ciampi - "Un nome"  - Giuntina edizioni.     

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