Gabriel, 5 anni.Mio figlio, quello "grande".Lui, che ogni volta che si entra in un negozio, supermercato, edicola o qualsiasi altro posto vuole, anzi, pretende che gli si compri qualcosa.Se gli dico di no scoppia in scenate pazzesche, io cerco di resistere fino all'ultimo, cerco di non cascarci, ma poi... cedo. Spinta un po' dall'imbarazzo e un po' dal nervosismo che sale ogni volta che vedo questa scena.Lo so, è sbagliato. Dovrei resistere, devo migliorare.
Oggi siamo andati in edicola, dopo aver specificato che dovevo comprare solo e soltanto una cosa, siamo entrati. Ed ecco la famosa scenata, lui voleva il giornalino con gli stickers.Dopo vari si-no-si-no ho, per l'ennesima volta, ceduto.Dopo aver comprato il fatidico giornalino, G esordisce con "Non volevo quello, ora non lo voglio!".Li avrei voluto urlare dal nervoso, ma ho taciuto.L'edicolante, invece, lo ha ripreso dicendogli che non ci si doveva comportare così e che è un ingrato.
Ecco, li mi si è accesa una lampadina.Forse troppo tardi, forse sarei dovuta arrivarci prima, forse forse..E se in realtà lo avessi sempre saputo?
Non so, sta di fatto che mio figlio non sa cosa sia la gratitudine e la riconoscenza.Spiegarglielo, ovviamente, spetta a me!
Spiegare a un bambino che le cose vanno guadagnate e che non è tutto dovuto non è una cosa semplice.Ci sono adulti che non lo hanno ancora capito, ma io ce la metterò tutta perché i miei figli imparino.Glielo spiegherò e ripeterò 1, 2 anche 10000 volte se serve.
Ma ci riuscirò!