Su tutti i principali temi di interesse pubblico i partiti dovrebbero proporre progetti. Ad esempio, in materia di Sanità, che fine hanno fatto i costi standard? O, nel caso della scuola, chi se la sente di proporre un dettagliato piano (il contrario del bla bla generico) per iniettare meritocrazia? Legare l'ammontare degli stipendi alla qualità dell'insegnamento è tecnicamente possibile, se esiste la volontà politica.Aldilà del fatto, indubbio, che «iniettare meritocrazia» è una gioia per gli intestini di chiunque (non solo per gli insegnanti), contrariamente a Panebianco penso che monitorare (verbo immondo, che uso di proposito per dire che è insopportabile usarlo al posto del più semplice e bello controllare) la qualità dell'insegnamento sia tecnicamente impossibile, giacché chi dovrebbe controllarla e su quali risultati? Dagli studenti? O dal futuro lavorativo degli stessi? Se dalla prima, si rischia la deriva scolastica americana; se dalla seconda, a parte qualche raro caso di eccellenza (perlopiù controllata dall'establishment, dal numero chiuso, dalla retta elevata), data la situazione di mancanza di prospettiva lavorativa e, quindi, di crescente disoccupazione, il novantacinque per cento degli insegnanti italiani sarebbero giudicati immeritevoli. Tra questi, di sicuro, anche Panebianco.
Magazine Cultura
In un editoriale del cazzo della domenica, il professor Angelo Panebianco, tra tante cazzate tante proposte, scrive: