Oggi inizia una rivoluzione che si cela sotto l’apparente acquisto, in campo informatico, da parte di Facebook di una società appena nata ma che tende a privilegiare il fantomatico telefonino a discapito del “vecchio” computer. Tra i tanti articoli che hanno trattato questo argomento ve ne riporto uno che mi è sembrato abbastanza interessante e che è stato scritto da Maria Stefania Bochicchio su fullpress.info
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Un miliardo di dollari: a tanto ammonta la cifra pagata da Facebook per l’acquisto di Instagram. Cosa accadrà ora alle foto? Quali motivi potrebbero aver spinto Facebook verso l’acquisizione?
Instagram acquisita da Facebook, è ufficiale
Solo qualche giorno fa abbiamo parlato di Instagram: resa disponibile per Android, l’app è approdata sul Google Play e – a pioggia, in una raffica di download notevolissimi in una manciata di ore – è arrivata sugli schermi di migliaia e migliaia di smartphone, dopo il successo registrato sin dai suoi esordi su iPhone e App Store.
Da qualche ora però a far parlare è la notizia dell’acquisizione di Instagram da parte di Facebook: il padre di tutti i social network ha acquistato la piccola e giovane azienda basata sulle foto abbellite da filtri particolari per la cifra di 1 miliardo di dollari.
Un prezzo impressionante considerando che si tratta di un’azienda freschissima, con all’attivo meno di due anni di vita ma con una trentina di milioni di utenti iscritti.
Fa ancora più effetto se si mette in evidenza il fatto che stiamo parlando di una start up costituita in totale da un “monte” capitale umano formato solo da una dozzina di dipendenti.
Forse non è un caso che l’acquisizione sia arrivata proprio ora che un altro strumento basato sulla condivisione di immagini - Pinterest - sta conoscendo una crescita piuttosto forte. Meglio combattare sullo stesso terreno, quello delle immagini, da sempre catalizzatrici di attenzioni per l’utente medio del web.
La notizia dell’acquisizione è talmente fresca che non si conoscono le intenzioni di utilizzo della piattaforma secondo Facebook: molti utenti temano fortemente un’invasione nella propria privacy da parte della piattaforma creata da Zuckerberg.
Altri invece prefigurano un futuro fatto di foto proprie utilizzate a mo’ di sponsorizzazione da Facebook.
Su Twitter monta la protesta e la promessa che, nel caso la gestione Facebook non sarà accorta e rispettosa della “filosofia” di Instagram, ci si disiscriverà dal servizio in massa.
E, come ben sappiamo, è proprio il mobile il futuro del web e della condivisione.
Non si tratta di spostare del tutto il business in questa direzione ma piuttosto cercare di attrarre investitori e trovare la chiave giusta per guadagnare anche da questo punto di vista. La forza delle app in tal senso sembra essere la nuova bramosìa dei giganti del “vecchio web”.
Insomma se le piccole aziende attirano così tanti utenti con un’idea semplice e intuitiva, inutile tentare di combatterle: piuttosto appare più sbrigativo acquistarle.