Inizia il Ramadan: tradizione e integrazione

Creato il 30 luglio 2011 da Federicobollettin
L'appello dell'amico e collega Abdoulaye Fall
“Tolleranza e rispetto delle tradizioni, dei costumi e della religione dell’altro. E’ l’appello che vogliamo lanciare ancora una volta alla vigilia del Ramadan, il mese sacro che trentamila musulmani residenti nella nostra provincia osserveranno rigorosamente. Sono comportamenti che la Cisl ritiene da sempre fondamentali per una convivenza civile ed un’integrazione solidale nelle nostre comunità”.
Questo il messaggio lanciato da Abdoulaye Laity Fall, segretario confederale della Cisl padovana.
“Ai padovani – precisa il sindacalista di origini senegalesi – vogliamo rivolgere un forte invito a comprendere quelli che possono apparire a prima vista dei disagi (come il capire il musulmano che nel mese di agosto, solitamente caldo, si astiene dal bere acqua, oppure perché più debole nella produzione per via del digiuno), così come rivolgiamo l’appello anche agli immigrati invitandoli a rispettare le proprie usanze in modo discreto e con il massimo impegno come lo prevede la religione musulmana”.
“Con il Ramadan, dall’alba fino al tramonto, è prevista l’astensione da ogni tipo di cibo, bevanda e da qualsiasi tipo di contatto sessuale. In aggiunta a questa componente fisica, l’aspetto spirituale del digiuno si manifesta in un’enfasi maggiore nell’astenersi del fare pettegolezzo, dal dire menzogne, oscenità ed in generale dal fare qualsiasi atto peccaminoso. Il digiuno è universalmente noto come un mezzo per ottenere l’auto-disciplina e la vicinanza a Dio”.
“Quest’anno – prosegue Fall – chiediamo particolare collaborazione anche ai datori di lavoro. Molti di loro mettono a disposizione locali aziendali per la preghiera, autorizzano la preparazione e la somministrazione di alimenti specifici e concedono massima flessibilità nella fruizione delle ferie. E’ con quest’atteggiamento di disponibilità che si evitano disagi e malintesi. Visto che non vengono fruite pause per alimentarsi, non dovrebbero generare problemi le due pause nell’arco del turno di lavoro in cui l’immigrato si raccoglie in preghiera per alcuni minuti. Autorizzare questi brevi distacchi dal ciclo produttivo significa soddisfare i suoi bisogni. E’ quanto noi auspichiamo”.
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