Quest'anno, complice Marzia e la sua richiesta di portare a termine la lettura de Il Signore degli Anelli, che non la convinceva troppo, da diversi anni, ho ripensato al mio rito personale e mi sono chiesta: perché non riprenderlo? Ed essendoci anche il blog, ho l'occasione per parlare di un autore che per me è stato importante, al punto da dedicargli una pagina tutta per lui. E con questo post, scritto a due voci con Marzia, dichiaro ufficialmente aperta l'Estate Tolkeniana. ^___^
La parola a Marzia...Le manie di una lettrice furiosa
Tempo fa, nel post dedicato al Salone del Libro, dichiarai ufficialmente: la mia annosa controversia con Il Signore degli Anelli è risolutivamente conclusa; ho portato a casa il volume unico, un bel “tomone ciccio” di cui ho già notato una revisione nella traduzione. Il libro di Loredana è qua sul mio scaffale da qualche mese ormai. E non per la prima volta: io e Loredana scherzavamo sul fatto che il suo libro si sarebbe sentito a suo agio fra i miei, ormai conosce bene me ed i miei scaffali. Adesso è ora di restituirlo. Buffo: mi sento a disagio. Possibile? Siamo abituate a scambiarci i libri, perché stavolta provo questa sensazione strana? Di abbandono? Insomma, ho la mia copia dove il famoso “coniglio al ragù” di Sam, che turbava i miei sonni, è diventato uno stufato di coniglio! Sì, turbava i miei sonni: sono ferrarese da parte di padre, il ragù è nel nostro DNA assieme alla pasta all’uovo, le lasagne, i tortellini, i “cappellacci” (tortelloni di zucca), il salame all’aglio, la salama da sugo ed il panpepato di Natale… insomma, cosa c’entra il ragù col coniglio? Si usa la carne del coniglio per fare il ragù? O tanto per non farsi mancare nulla, gli Hobbit condiscono riccamente anche il coniglio, alla faccia del colesterolo? Per non parlare del burro che è nominato spesso, assieme alle grasse abitudini alimentari di Sam &C… O i misteriosi “Rifugi Oscuri” che nella mia copia diventano i “Porti Grigi”. Sto guardando il librone “vissuto” di Loredana. Ricordo che gliel’ho chiesto (ancora) in prestito per superare un momento difficile. Ero talmente “storta” che avevo bisogno di qualcosa che impegnasse ed assorbisse tutta la mia attenzione. Che mi distogliesse dai crampi e facesse dimenticare che le gambe cedevano più del solito. Ha assolto pienamente, tenendomi incollata al divano anche per leggerlo. Ecco perché ora provo una certa nostalgia proprio per quel libro. Quel volume – proprio “lui” – mi ha regalato molto. Mi piace anche il mio, con la sua copertina scura e sobria. Ma saluto con gratitudine un amico.
Sembro una maniaca? Sono una lettrice furiosa!