Inizia una settimana corta
Pfizer acquista Allergan, nasce un colosso farmaceutico che fatturerà 60 miliardi di dollari. Sale Home Depot ed i titoli petroliferi.
Alla fine tutti i tre principali indici della Borsa americana hanno chiuso con un ribasso, sono stati dei cali però decisamente contenuti quindi assolutamente fisiologici dopo i forti rialzi della scorsa ottava.
Pur rimanendo per tutta la seduta entro range ristretti non è mancata la volatilità, più volte infatti gli indici hanno cambiato direzione, un continuo su e giù che testimonia come quella attuale potrebbe essere una fase cruciale per i mercati finanziari.
Siamo nella settimana del Ringraziamento e del Black Friday, e domani conosceremo il dato del Pil in seconda lettura, è inutile dire che sarà forse determinante per la decisione sui tassi che verso la metà del prossimo mese dovrà prendere la Fed.
Alla fine si ritorna sempre allo stesso punto, saranno alzati o no questi benedetti tassi?
Più passa il tempo e maggiore è il rischio che il mercato possa reagire negativamente in entrambi i casi, se si alzano per gli ovvi motivi che non stiamo a ripetere ed in caso contrario invece si alimenterebbero i timori per un’economia ancora debole.
Ribadisco il mio pensiero, a dicembre la Fed annuncerà un aumento dei tassi dello 0,25%, ma nella conferenza stampa la Yellen si affretterà a rassicurare tutti dicendo “non lo faccio più”!
In questo modo il mercato non si spaventerà per un ennesimo rinvio e si consolerà nel pensare che non seguiranno a breve nuovi rialzi.
Nel frattempo accadono cose che voi umani … come ad esempio Pfizer che acquista Allergan per … per 160 miliardi di dollari, quindi giornalisticamente utilizzando i due prodotti più noti delle aziende potremmo dire che il Viagra ha comprato il Botox, però l’ha pagato caro.
Ah! Una cosa di non poco conto, la nuova società avrà sede (presumo per motivi fiscali) in Irlanda, e a questo punto la disparità di normative fiscali fra Paesi dell’eurozona stride in una maniera vergognosa.
Queste contraddizioni sono dinamite pura, e se qualcuno dovesse anche involontariamente accendere la miccia per la moneta unica sarebbe la fine.
Dow Jones (-0,17%) soltanto otto i titoli che hanno concluso le contrattazioni con un rialzo e fra questi i tre che sono saliti sul podio sono gli unici ad aver fatto segnare guadagni superiori al punto percentuale: Home Depot (+1,76%), Coca Cola (+1,25%) e Chevron (+1,12%)
Sul fondo come prevedibile Pfizer (-2,64%), quindi altri due colossi del calibro di Apple (-1,30%) e Goldman Sachs (-1,19%).
S&P500 (-0,12%) tenta l’ennesimo rimbalzo Anadarko Petroleum (+2,74%), siamo già al terzo rialzo di fila invece per Target (+2,05%), quindi il biotecnologico Amgen (+1,60%)
Nonostante l’operazione di fusione porti ad una valutazione superiore ai 350 dollari per azione Allergan (-3,44%) termina con un ribasso. In calo anche Paypal Holding (-2,20%) e Norfolk Southern (-2,05%).
Nasdaq (-0,05%) in vetta ai rialzi odierni troviamo Autodesk (+3,57%), Jd.com (+2,30%) e Dollar Tree (+1,65%)
Ancora un pesante dietro-front per Vimpelcom (-7,55%), in calo anche la regina dei videogiochi Electronic Arts (-4,75%) ed Analog Devices (-4,41%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro