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Iniziare la propria attività: i passi da seguire per la libera professione

Da Raffa269

Iniziare la propria attività: i passi da seguire per la libera professioneLe domande che ci si pone quando si intende intraprendere una nuova attività libero professionale definita anche di lavoro autonomo o professionale (se siete iscritti ad albi professionalei) sono tante e non si hanno le idee chiare sulla compliance relativa alla fase di start up, sugli adempimenti da porre in essere per l'apertura della partita Iva, sul regime fiscale da applicare, se iscriversi all'INPS, all'Enasarco, a qualche ordine professionale come si fanno a pagare le imposte o irpef, Iva, Iva, le tasse, ma soprattutto quali sono le imposte a cui siamo sono soggetti i liberi professionisti. Per questo ho deciso di creare una piccola guida fiscale per il lavoratore autonomo per capire cosa fare quando si inizia l'attività da libero professionista? Quali sono i passi da compiere per diventare soggetti attivi, cioè fornitori di beni e servizi alla collettività, per cui dovrete emettere fattura?

La prima cosa da fare è l'apertura della partita Iva per la quale si pongono una prima serie di interrogativi:

  • scelta del codice attività (codice atecofin)
  • scelta del regime fiscale da applicare in quanto lo dovrete indicare nel modello di apertura della partita Iva AA/7 o AA/9 disponibile sul sito dell'agenzia delle entrate o anche nella pagina moduli e modelli del presente blog.

Dal punto di vista fiscale, il primo atto formale per chi intraprende un'attività economica, sia di tipo autonomo che imprenditoriale, è quello di segnalarlo all'Agenzia delle Entrate mediante la presentazione di apposita Dichiarazione di inizio attività entro 30 giorni dall'inizio dell'attività. Questo primo step porta all'attribuzione del numero di partita Iva. L'altra azione essenziale è la scelta del regime contabile che potra essere quello agevolato delle nuove iniziative imprenditoriali, il regime dei contribuenti minimi o quello ordinario (articolo sulla scelta e la convenienza tra regime fiscale delle nuove iniziative imprenditoriali e regime dei minimi).

Come si fa ad aprire la partita Iva

Richiedere la partita Iva è abbastanza semplice e non ha alcun costo, i modelli che si utilizzano sono di due tipi, secondo la vostra veste giuridica come richiedente, per le persone fisiche (imprenditori o professionisti) mod. AA9/7, per i soggetti diversi dalle persone fisiche (società, enti, associazioni) mod. AA7/7 (che trovate sul sito dell'agenzia delle entrate o nella nostra pagina moduli e modelli. Se volete potrete anche cimentarvi da soli, non è difficile e provare a farlo da soli con il software di compilazione gratuito per l'apertura della partita Iva.

Quindi entro 30 giorni dall'inizio dell'attività il professionista deve presentare la dichiarazione alla sede d ell'Agenzia delle Entrate della provincia della propria residenza, o alla sede dell'Agenzia di riferimento rispetto a dove si trova la sede legale, nel caso di un ente, associazione o di una società. Come abbiamo detto, in base alla consegna del modulo viene assegnato il numero di partita iva. Nello stesso contesto viene attribuito in modo automatico il conto fiscale che verrà utilizzato per i versamenti delle imposte. L'attività del professionista si intenderà avviata dal momento in cui sarà effettuata la prima operazione sul conto, attiva o passiva che sia, finalizzata comunque all'esercizio dell'attività lavorativa.

Diamo uno sguardo a com'è fatto il modello per la dichiarazione di inizio attività

I principali dati da indicare sul modello di inizio attività da presentare all'Agenzia delle Entrate sono: i dati di inizio attività, che hanno grande importanza, dato che solo per gli acquisti effettuati dopo tale data è ammessa la detrazione dell'iva; il volume d'affari presunto, per cui se viene indicato un importo superiore a € 309.874,14 non è ammessa l'opzione per la liquidazione trimestrale che spiegheremo tra qualche riga; il codice di attività, che va indicato seguendo l'apposita tabelle ministeriale e il domicilio fiscale,che coincide con la residenza anagrafica, salvo diversa comunicazione. Inoltre si dovrà indicare: la sede, cioè l'ubicazione dello studio; le scritture contabili, che vanno indicate barrando la casella corrispondente al luogo in cui vengono conservate le scritture, cioè la sede dell'ente o società, o il domicilio fiscale, cioè l'abitazione del professionista. In alternativa possono essere anche tenute presso terzi, ad esempio il commercialista, in questo caso però è necessario indicarne i dati.

L'Ivapuò essere versata mensilmente o trimestralmente, purché non si sia superato il volume d'affari di € 309.874,14. In questo caso il versamento sarà sempre mensile. Tuttavia nel corso del 2012 i limiti sono cambiati pertanto sempre meglio controllare con l'articolo di approfondimento dedicato alla liquidazione iva mensile o trimestrale.

Quanto costa aprire la partita Iva

Nel frattempo vi ricordo che potete leggere anche gli articoli dedicato a scoprire quanto costa aprire e gestire la partita IVA oltrechè gli articolo correlati che trovat nel testo evidenziati con i colori.

In estrema sintesi i passi successivi

Vi scrivo che nella vostra attività dovrete pagare le seguenti imposte e tasse e documentazione:

  • Irpef, ossia imposta sul reddito delle persone fisiche
  • Iva
  • Irap (se siete soggetti)
  • Addizionali regionali o comunali
  • INPS
  • Tenere la contabilità (Libri e registri richiesti in base alla vostra specifica attività e dimensione e regime fiscale prescelto)
  • Presentare i dichiartivi fiscali (modello Unico, IVA e Irap)

La tenuta della contabilità: Ordinaria o semplificata

L'opzione per la contabilità ordinaria deve essere anche questa comunicata, in caso si voglia appunto optare per la contabilità ordinaria, anziché quella semplificata, ai fini delle imposte dirette.
Nel modulo vanno inseriti anche dei dati aggiuntivi che diventano necessari per l'attribuzione della partita IVA. Questo per permettere dei riscontri automatizzati e per l'individuazione di elementi di rischio o di eventuali accessi nel luogo di esercizio delle attività. I dati aggiuntivi sono il numero di telefono, di fax, l'indirizzo e-mail e il sito web, gli estremi catastali degli immobili destinati all'esercizio dell'attività, gli estremi della registrazione del contratto in caso di locazione o comodato, l'ammontare annuo degli acquisti e delle cessioni che si prevede di effettuare con operatori UE, i codici fiscali dei soci e relative quote di partecipazione nel caso di società di persone o di Srl con un numero di soci inferiore a 10. Per approfondimenti sul tema potete leggere l'articolo dedicato alla contabilità semplificata.

Riepilogo degli adempimenti per l'inizio dell'attività lavorativa nel caso di un libero professionista individuale o di una società, ente o associazione:Sia nel caso di un professionista individuale, che nel caso di una società, ente o associazione, entro 30 giorni dall'inizio dell'attività bisogna provvedere alla dichiarazione di inizio attività Iva (con rilascio, da parte dell'Agenzia delle Entrate, di numero di partita Iva e attribuzione del Conto Fiscale). Riassumiamo qui di seguito che:
Contestualmente alla dichiarazione di inizio attività, è opportuno che il professionista predisponga i registri contabili in base al regime contabile prescelto: contabilità ordinaria o semplificata. In caso di costituzione di una società, di un ente o di uno studio associato, è necessario registrare l'atto costitutivo e lo statuto entro 20 giorni dalla stipula presso l'Ufficio Registro.

Iscrizione all'INAIL

Aggiungiamo che non è necessario che il professionista sia iscritto all' INAIL, e che non è necessario fare una dichiarazione di inizio attività presso la Camera di Commercio. Riguardo l'apertura della posizione previdenziale, il professionista è obbligato ad iscriversi alla Cassa di Previdenza, se questa esiste e se il professionista non è esonerato in base alle norme vigenti, o alla gestione separata INPS o se previsto un ordine di appartenenza al proprio ordine (Ordine dei dottori commercialisti, ordine degli avvocati, dei geometri, ecc)

Dove svolgere la propria attività: Se avete uno studio proprio andrà comunicato

Per le denunce ai fini delle imposte comunali, l'inizio dell'attività lavorativa va comunicato presso l'ufficio tributi del comune ove ha sede la società, l'ente o lo studio professionale. Questo perché sarà necessario versare tributi come la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e l'imposta pubblicità, per eventuali insegne con determinate caratteristiche. Sarà poi obbligatorio svolgere tutti gli adempimenti in caso di presenza di personale dipendente, e svolgere gli adempimenti relativi alla privacy, e quelli relativi alle norme sull'antiriciclaggio come ad esempio predisporre l'Archivio unico.

Valutate inoltre la possibilità di aderire al nuovo regime dei minimi dal 2012 che prevede una tassazione ridotta al 5% sempre nel rispetto dei requisiti che trovate nell'articolo di aprofondimento.

Potete consultare gli articoli di approfondimento dedicati a:Sintesi detrazioni per libero professionisti con partita Iva
Elenco delle spese da portare ind etrazione deduzione dal reddito imponibile
Aprire la partita Iva con il regime fiscale agevolato dei Minimi
Guida alla fatturazione ed emissione della fattura ai clienti
Versamento primo acconto Irpef, Irap ed Iva
Nuovo ravvedimento operoso
Costi apertura partita Iva

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