Tutto esaurito ieri sera al Fisht Stadium di Sochi per la cerimonia d’apertura dei Giochi Paralimpici Invernali 2014, le cui competizioni sono iniziate questa mattina. Al debutto prime delusioni per gli azzurri, tutti lontani dalle medaglie. Sorprendente l’oro dal valore encomiabile per l’Ucraina.
La nazionale italiana di ice sledge hockey (comitatoparalimpico.it)
Ieri sera, lo show per la cerimonia d’apertura delle Paralimpiadi di Sochi 2014, orchestrato dal veneziano Marco Balich, è cominciato con l’entrata in scena del presidente russo Vladimir Putin e del numero uno del Comitato Paralimpico Internazionale, Philip Craven, poco prima che fosse issata la bandiera del Paese ospitante sulle note dell’inno nazionale. Poi è stato un susseguirsi di balletti e piroette acrobatiche con una pluralità di interpreti, a sottolineare la coesione della Russia. Dopodiché é stata la volta dell’attesissima sfilata delle 45 delegazioni presenti, aperta come da tradizione dalla Grecia, seguita dall’Australia, e chiusa dai padroni di casa.
L’Italia ha sfilato in diciassettesima posizione, dietro al proprio portabandiera Andrea Chiarotti, capitano della nazionale di sledge-hockey. Scelta di protesta da parte dell’Ucraina per la crisi in Crimea. Nel pomeriggio il presidente del Comitato Paralimpico Ucraino, Valeriy Suskevich, aveva confermato la partecipazione alla cerimonia inaugurale, senza alcun ritiro dai Giochi di Sochi: alla fine però ha sfilato soltanto il portabandiera Mykhaylo Tkachenko, mentre il resto della delegazione ha atteso il proprio alfiere nei posti dedicati agli atleti.
Nessuna rimostranza particolare, invece, da parte degli altri Paesi che alla vigilia erano in odore di boicottaggio, come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Conclusa la sfilata, ci sono stati i discorsi del presidente del Comitato Organizzatore, Dmitry Chernyshenko, e di Craven, prima che Putin dichiarasse aperta la rassegna a cinque cerchi.
Oggi in programma le prime gare della XI edizione. Questa mattina si è disputata alle 7 ora italiana, con diretta su RaiSport 2 all’Alpine Center di Rosa Khutor, la discesa libera femminile seguita a ruota da quella maschile. Tre le categorie impegnate: Sitting, Standing e Visually Impaired.
L’Italia, così, si è giocata stamattina le sue prime carte da medaglia: ci si attendeva molto da Melania Corradini e Alessandro Daldoss, ma né l’argento di Vancouver nella discesa libera femminile standing, né il fresco iridato nella categoria ipovedenti maschile, guidato dal fido valtellinese Luca Negrini, sono riusciti ad avvicinarsi alla zona medaglie. Dopo di loro è stata la volta del veterano altoatesino Christian Lanthaler, alla settima Paralimpiade Invernale, impegnato nella categoria Standing. Anche per lui, però, non è andata meglio, giungendo ottavo nella discesa maschile. Nel biathlon, inoltre, l’unica azzurra al via nella 6 chilometri Standing, Pamela Novaglio, non è andata oltre la decima posizione.
E’ in corso, in questo momento, la partita tra la nazionale italiana di sledge-hockey, che sta affrontando gli Stati Uniti alla Shayba Arena. Nelle file azzurre è venuta meno la partecipazione del lombardo Igor Stella, fermato in maniera cautelare dal Comitato Italiano Paralimpico dopo essere risultato positivo in un controllo anti-doping del 4 marzo al clobetasol: una sostanza cortisonica presente in una pomata utilizzata per evitare le piaghe da decubito, ancora in attesa di un giudizio da parte del massimo organo internazionale.
Dopo tutti i problemi di caratura internazionale di queste ultime settimane, un oro dall’amplissimo valore per l’Ucraina lo vince Vitaliy Lukyanenko, nel biathlon ipovedenti maschile sui 7.5 km di distanza. Che sia di buon auspicio per una tregua in Crimea?
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