Olivetti ELEA 9002
PremessaI primi calcolatori elettronici vengono installati in Italia verso la metà degli anni ‘50. Si tratta di prototipi di fabbricazione straniera, che vengono utilizzati per calcoli scientifici e tecnici.Nel 1955 si avviano due iniziative dirette a realizzare queste macchine autonomamente nel nostro Paese.La prima ha luogo presso l’Università di Pisa, dove inizia la progettazione di un calcolatore elettronico pisano (CEP), con lo scopo primario di fare esperienza e formare competenze nel settore.La seconda avviene a opera della Olivetti. In quello stesso anno, infatti, l’azienda crea un laboratorio per realizzare un elaboratore di grandi dimensioni, con cui entrare nel nuovo e promettente mercato dell’informatica. Il risultato fu una macchina di avanguardia (ELEA), di cui vennero fabbricati e installati circa 180 esemplari.Nel 1964, a causa di difficoltà finanziarie, l’Olivetti cedette la Divisione Elettronica alla General Electric. Ebbe così termine la sfida italiana nel campo dei grandi elaboratori. L’Olivetti rimase tuttavia nel settore elettronico, spostando però l’obiettivo verso le macchine da tavolo, dove anticiperà con successo l’avvento del personal computer.
La storia per grandi linee
Istituto per le Applicazioni del Calcolo
L’Istituto per le Applicazioni del Calcolo «Mauro Picone» (IAC) è un istituto di ricerca all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che si occupa di Matematica Applicata.La sua storia risale al 1927, anno in cui venne fon- dato dal matematico Mauro Picone.Presso l’Istituto negli anni hanno operato diversi matematici di fama internazionale. Tra questi vanno citati Renato Caccioppoli, Fabio Conforto, Carlo Miranda, Ennio De Giorgi, Luigi Amerio, Guido Stampacchia, Corrado Böhm, Giuseppe Jacopini (Teorema di Böhm-Jacopini), Aldo Ghizzetti, Piero de Mottoni, Gaetano Fichera e Wolfgang Gröbner.Il Direttore attuale è il prof. Michiel Bertsch. L’obiettivo dell’Istituto è mettere a punto metodi ma- tematici, statistici e di calcolo altamente avanzati per risolvere, in un contesto principalmente interdisci- plinare, i problemi riguardanti società ed industria. Il personale scientifico consiste attualmente di circa 55 ricercatori. Dal 2002 l’Istituto è organizzato su quattro sedi: a Roma, a Bari, a Firenze ed a Napoli.Mauro Picone
Mauro Picone (Palermo, 2 maggio 1885 – Roma, 11 aprile 1977) è stato un matematico italiano conos- ciuto soprattutto per la sua opera di animatore della matematica applicata attraverso la sua direzione dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo.Dopo aver compiuti gli studi secondari ad Arezzo e Parma, nel 1903 fu ammesso alla Scuola Normale Superiore di Pisa; qui ebbe come insegnanti Ulisse Dini e Luigi Bianchi e conobbe Eugenio Elia Levi.Laureatosi nel 1907, divenne assistente di Dini fino al 1913, quando si trasferì al Politecnico di Torino come assistente di Meccanica razionale e di Ana- lisi con Guido Fubini. In questo periodo sviluppò ricerche sulle equazioni differenziali ordinarie e alle derivate parziali.Partecipò poi alla prima guerra mondiale occupan- dosi di calcoli balistici e questa esperienza aggiunse alla sua formazione, rivolta all’astrattezza e alla generalità, la convinzione dell’importanza delle attività computazionali per fini concreti.Nel 1919 divenne professore incaricato di Analisi all’Università degli Studi di Catania, nel 1921 fu per breve tempo all’Università di Cagliari, e quindi ritornò a Catania come titolare. Successivamente, dopo una breve permanenza a Pisa nel 1924-1925, passò all’Università di Napoli.Qui si adoperò perché potesse essere costituito un organismo scientifico finalizzato alla soluzione nu- merica di problemi quantitativi sorti da esigenze applicative, e costituì nel 1927 un laboratorio di ana- lisi numerica nel quale riuscì ad avviare un’attività che si fece via via più ricca di risultati.Nel 1932 si trasferì all’Università di Roma dove restò fino al collocamento a riposo nel 1960. Nel- lo stesso anno ottenne la fondazione dell’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo (INAC) nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Di questo organismo, poi trasformato in Is- tituto per le Applicazioni del Calcolo (IAC) e che tuttora è il maggiore centro di ricerca matematica extra-universitario in Italia, egli fu per molti anni l’animatore istancabile e ricco di idee e sotto la sua guida divenne uno dei maggiori centri della ma- tematica applicata del suo tempo e contribuì allo sviluppo di una mentalità computazionale avanzata. L’IAC, malgrado i limiti dei mezzi di calcolo dispo- nibili, fu in grado di offrire consulenze anche per committenti esterni, cercando sempre di far uso diuna matematica di alto livello. Nel 1955 l’INAC fu il secondo dei centri italiani a essere dotato di un calcolatore elettronico e che dal 1975 porta il suo nome. L’originale creazione dell’INAC consentì a Picone di divenire in breve il più illustre capo scuola della Matematica italiana, dalla cui fucina sono direttamente o indirettamente usciti [meritata- mente] almeno i tre quarti dei professori di Analisi delle università italiane (Tricomi). Tra questi pos- siamo ricordare Renato Caccioppoli, Fabio Conforto, Gaetano Fichera, Wolfgang Gröbner, Carlo Miranda, Ennio De Giorgi, Luigi Amerio, Guido Stampacchia, Corrado Böhm, Domenico Caligo. In effetti Picone riuscì a raccogliere presso l’INAC molti dei più pro- mettenti ingegni matematici, a comunicare loro entusiasmo per le ricerche, ad indirizzarli su temi di ricerca importanti e ad aiutarli ad ottenere una grande quantità di risultati di rilievo. Gli argomenti di queste ricerche riguardano per la quasi totalità le equazioni differenziali e il calcolo delle variazioni e in parte minore questioni di geometria differenziale classica.A Picone si devono quasi trecento lavori di ricerca. Tra i suoi risultati più noti vi è quella che ora è nota come identità di Picone per le equazioni differenziali ordinarie lineari del secondo ordine dipendenti da un parametro. Molte pubblicazioni di Picone sono mosse da motivazioni didattiche e riguardano mi- glioramenti e precisazioni di risultati precedenti. Un altro tema da lui ampiamente trattato è la mag- giorazione a priori delle soluzioni di equazioni dif- ferenziali.A Picone sono stati conferiti numerosi riconosci- menti: tra gli altri il Premio Reale dei Lincei (1938) e la Medaglia d’oro dei Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte. Picone era membro di numerose accademie, in particolare dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia dei XL e della Pontificia Accademia delle Scienze.Cronologia1954
Nel 1954 Viene stipulato un accordo tra l’Olivetti e l’Università di Pisa per la costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), progetto soste- nuto anche da Enrico Fermi.Al CNR di Roma, sotto la guida di Giorgio Sacerdoti, è installato il calcolatore Ferranti.
Nel 1955 all’INAC viene installato il calcolatore Ferranti Mark I, che si chiamò FINAC, con una memoria di 832 parole di 20 bit.
1957
Nel 1957, presso il laboratorio di ricerche elettro-niche dell’Olivetti a Barbaricina, viene iniziata la costruzione della “macchina zero”. Al Politecnico di Milano viene tenuto un corso di cultura sulle Tecnologia dell’informazione che viene affidato a Carlo Santacroce (IBM). Presso l’Università di Bologna viene installato il Bandix D12 IBM.1959
Nel 1959 il computer ELEA 9003 della Olivetti viene consegnato alla Marzotto.
1961
Nel 1961 nasce l’AICA (Associazione per il Calcolo Automatico). Nel fraattempo viene prodotto il nuovo calcolatore IBM 1401. Si diffonde il linguaggio di programmazione COBOL.1961-1963
Vengono installati 170 calcolatori ELEA 9003 ed ELEA 6001 (Olivetti). La loro memoria è in nuclei di ferrite (1 K di memoria occupava lo spazio di una piastra quadrata di circa 20 centimetri di lato e 1 centimetro di spessore). Un nucleo di ferrite (un bit) era grande circa 1 millimetro.1964
Esce su mercato l’IBM Sistema/360.1965
A Bologna viene costruito il CINECA (Consorzio Interuniversitario del Nord-Est per il Calcolo Automatico). Olivetti presenta il primo personal computer del mondo, senza monitor (visore). Si tratta della macchina Programma 101, progettata dall’Ing. Giorgio Perotto, venne chiamata anche Perottina.1966
Presso l’Università di Roma si svolgono attività in relazione al rapporto tra logica e programmazione. Bohm e Iacopini gettano le basi teoriche della pro- grammazione strutturata. Si effettuano ricerche per dare maggiore velocità al FINAC. Il nuovo calcola- tore si chiama CINAC.1969
A Pisa viene istituito il Corso di Laurea in Scien- za dell’Informazione. Nascono iniziative come il CNUCE (Centro Nazionale Universitario per il Calcolo Eletronico). A Bari sorge il CSATA (Cen- tro Studi e Applicazioni in Tecnologie Avanzate) ad opera del fisico Aldo Romano. Il Ministero del Tesoro stipula una convenzione con l’Italsiel (che successivamente confluirà nella Finsiel, nata nel 1981), fondata da Carlo Santacroce.I computer classe mainframe, in Italia, passano da circa 100 del 1959 ad oltre 2500. Diversi ministeri si dotano di “Centri Meccanografici” o elettronici.
1972
Viene avviato il progetto Camera ‘72.1974
Nasce la Società Friuli Venezia-Giulia, in seguitoInsiel del Gruppo Finsiel.
1976
Nasce la Sogei (Società Generale d’Informatica) per lo sviluppo e la conduzione del Sistema Infor- matico dell’Anagrafe Tributaria.1977-1981
Si affermano i sistemi centralizzati, in prevalenza IBM, con linguaggi Assembler e Cobol. Si utilizzano terminali IBM 278 e Olivetti TC380.1982-1991
SI estendono i TP monitor CICS, i database relazionali. Si installano i primi PC M20 Olivetti. Dalle reti dedicate si passa all'utilizzazione di reti a commuta-zione di pacchetto, indipendenti dall'applicazione. Appaiono i primi floppy disk e, più tardi, i cd-rom. L’informatica non riguarda più soltanto i grandi sistemi. L’utilizzazione dei sistemi informatici dilaga nelle università. Verso la fine degli anni ‘80 inizia la commercializzazione dei telefoni cellulari (che diverranno dei veri e propri terminali mobili). Nel1991 si diffonde il sistema GSM.
1999-2001
Si diffonde Internet e le applicazioni web. Si dif-fondono le prime memory stick.2002-2005
Nel mondo web cresce l’adesione agli standard ISO e alle raccomandazioni del W3C (World Wide Web Consortium). Aumenta l’attenzione verso l’usabilità e accessibilità delle interfacce software. Si diffondono le applicazioni multimediali e cresce la velocità di trasmissione di Internet.2006-2009
Su ideazione ed iniziativa italiana, vien divulgato (2008) lo standard ISO/IEC 25012 “Data quality model”. Si diffondono i “social network”. Un mi-liardo di persone navigano in Internet.