Recensione
- Autoprodotto
- Anno:2015
Non ricordo sinceramente il numero preciso di cd su cui quest’anno ho scritto due righe e provenienti dalla lontana India, ma sono stati tanti e tutti meritevoli di trovare uno spazio su queste pagine, con picchi qualitativi di almeno una manciata di lavori, da considerare imperdibili.
Tra questi ultimi, in zona cesarini, visto l’ormai prossimo fine anno , si aggiungono i fenomenali Inner Sanctum con questa bomba sonora dal titolo Legions Awake, primo lavoro sulla lunga distanza che segue il primo ep Provenance, uscito ormai sei anni fa.
Tanto tempo non è passato invano, anche perché il gruppo ha avuto la possibilità di suonare al fianco di nomi altisonanti del metal mondiale come Metallica, Testament, Slayer e Carcass.
Un tour nel nord Europa, e tanta fatica on stage evidentemente hanno dato al gruppo asiatico, compattezza ed un bagaglio di esperienza notevole visto l’ottima riuscita di questo primo album, una furia metallica scagliata dal loro lontano paese e che si spera possa fare molti danni dalle nostre parti.
Rigorosamente autoprodotto, ma senz’altro meritevole di trovare una label che lo sappia promuovere come si deve, Legions Awake, è prima di tutto un prodotto professionalmente ineccepibile, prodotto e mixato con tutti i crismi per essere considerato un top album, valorizzato da suoni puliti, che, anche se hai puristi può far storcere il naso è innegabile la forza e la potenza d’urto che, unite ad un ascolto perfetto, fanno del disco una piacevole esperienza d’ascolto.
Non mancano nemmeno ospiti illustri ad omaggiare il gruppo con le loro performance sulle sei corde in Existence Denied, gente del calibro di Daniel Mongrain (Voivod, Martyr, ex-Gorguts, ex-Cryptopsy), Christopher Amott (Armageddon, ex-Arch Enemy) e James Murphy (ex-Death, ex-Testament, ex-Obituary).
L’intro orchestrale Incipiens ci introduce nel mondo degli Inner Sanctum, mentre la roboante Wake Of Destruction colpisce e fa male come un diretto in pieno volto e la musica del gruppo può così trovare sfogo.
Ottima e d’effetto l’entrata in campo del vocione Gaurav Basu, una bestia assetata di sangue, una belva che fa il bello e cattivo tempo su ritmiche di stampo thrash, che alternano sfumature classiche a groove di estrazione più moderna, arricchite da una prova varia e potente di Abhinav Yogesh alle pelli.
Ancora Reflections Of The Past e Realms Of Oblivion a tenere la tensione altissima, cadenzata la prima, più veloce la seconda, non un attimo di cedimento il gruppo compatto strappa più di un applauso e questo Legions Awake si rivela, nel suo estremo incedere, un disco che non manca di acchiappare, forte di un songwriting ispirato.
Il gruppo si completa con Abhishek Michael al basso e le due asce, Chintan Chinnappa e Suraj Gulvady, il loro lavoro risulta perfetto e le songs si susseguono, lasciando a Tainted Soils e March of the Wounded lo scettro di migliori brani di questo tremebondo esempio di metal estremo.
Se volete dei nomi a cui la band si ispira, credo di non dire eresie nel menzionare Slayer e Sepultura, anche se gli Inner Sanctum hanno personalità da vendere, creando un mood maturo e molto personale: grande band e ottimo album.
TRACKLIST
1. Incipiens
2. Wake of Destruction
3. Reflections of the Past
4. Realms of Oblivion
5. Legions Awake
6. Tainted Soils
7. March of the Wounded
8. Existence Denied
9. Guardian
LINE-UP
ntan Chinnappa – Guitars
Abhishek Michael – Bass
Abhinav Yogesh – Drums
Gaurav Basu – Vocals
Suraj Gulvady – Guitars