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Innerhofer e marsaglia vincono a beaver creek

Creato il 03 dicembre 2012 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

Non più tardi di sette giorni fa avevo augurato ai velocisti azzurri di tornare protagonisti del Circo Bianco come in tempi non troppo lontani. Ebbene, i nostri ragazzi non si sono fatti attendere a lungo, anzi, non solo hanno recitato alla grande sulle nevi di Beaver Creek in Colorado, ma sono tornati subito vincenti, oserei dire addirittura dominatori surclassando la concorrenza che pure si presentava agguerrita.

INNERHOFER E MARSAGLIA VINCONO A BEAVER CREEK

Christof Innerhofer – http://www.outdoorblog.it

Christof Innerhofer, tanto per cominciare. Da alcune stagioni staziona nei quartieri alti in discesa libera e supergigante, può già vantare tre successi in Coppa del Mondo e nel 2011 fu tra gli attori più acclamati dei Mondiali di Garmisch. Venerdì ha pennellato un capolavoro tra le curve impegnative della Birds of prey (“gli uccelli da preda“) – tra i tracciati di discesa uno dei più veloci e temibili dell’intero circuito -, volando in picchiata come nessuno è stato capace di fare ed infliggendo al norvegese Svindal, il grande favorito della vigilia, un margine di 23 centesimi. Che Christof sia un fine cesellatore di linee lo sappiamo da anni, non a caso il primo trionfo in carriera fu ottenuto a Bormio, nel 2008, altra pista di difficile interpretazione e che necessita di un bagaglio di qualità tecniche fuori del comune. E il ventottenne di Brunico ha talento da vendere, questo è dato certo. La gara ha regalato il sorriso anche a Dominik Paris, meranese che sta risalendo la china, giunto quinto, e Peter Fill, veterano di mille battaglie, che dopo alcune stagioni sfortunate e contrassegnate da infortuni, pare recuperato ai massimi livelli: si piazza ottavo.

INNERHOFER E MARSAGLIA VINCONO A BEAVER CREEK

Matteo Marsaglia – http://media.cmgdigital.com

Sabato va in scena il supergigante. Ed è il giorno di gloria dell’emergente che già da alcune stagioni lo sci azzurro sta attendendo. Matteo Marsaglia, romano, anni ventisette, rappresenta l’eccezione, lui metropolitano che si impone tra gli uomini delle nevi, come solo l’immenso Alberto Tomba seppe fare prima di lui. Ma non andiamo oltre con gli accostamenti. Matteo è in forma, lo dicevano le gare FIS disputate da queste parti nelle ultime settimane; a Lake Louise, sette giorni prima, è giunto nono. Stavolta non fa calcoli, si butta giù a testa bassa copiando l’atteggiamento vincente dell’amico Innerhofer, disegna una serpentina impeccabile che lascia dietro, ancora, Svindal che allunga da par suo in classifica generale. Al parterre d’arrivo è tripudio assoluto per il ragazzo de’ Roma, la festa in casa azzurra è completata dall’eccellente Werner Heel, altro uomo veloce risorto, che chiude al quinto posto.

Ai margini, ma neppure troppo, domenica si chiude col gigante e Davide Simoncelli ritrova il podio salendo sul terzo gradino alle spalle dell’imbattibile Ligety e del fenomeno Hirscher. Manfred Moelgg, completamente recuperato per le battaglie di vertice, è quarto, al nono posto si piazza Max Blardone.

Sì, cari amici dello sci, gli azzurri son tornati. E fanno la voce grossa, vincendo.

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