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Inno

Creato il 04 dicembre 2011 da Renzomazzetti
Salato.
Salato.

Il mattino preme, il dormiveglia si è fatto giorno pieno; dobbiamo separarci. Se ci rincontreremo in qualche memoria tramontata, parleremo insieme e intonerete un canto più profondo. E se le nostre mani si stringeranno in altri sogni, costruiremo un’altra torre nel cielo. Così dicendo, fece un segno ai marinai, ed essi tolsero le àncore, staccarono gli ormeggi, e la nave salpò verso l’Oriente. E un urlo levatosi dal popolo, come da un cuore solo, ferì l’oscurità, e fu ghermito dal mare in uno squillo di tromba. Solo Almìtra restò silenziosa a fissare la nave, finché non svanì, ripetendo nel cuore le parole: ”Un attimo: una breve calma di vento, e un’altra donna mi partorirà”. (Meditazione su Il profeta di Gibran Hahlil Gibran).

I N N O    D E I   L A V O R A T O R I    D E L   M A R E

Lavoratori del mar s’intoni

l’inno che il mare con noi cantò

da che fatiche stenti e cicloni

la nostra errante vita affrontò

quando con baci d’oro ai velieri

l’ultimo raggio di sol morì

e giù tra i gorghi de’ flutti neri

qualcun de’ nostri cadde e sparì.

Su canta o mare l’opra e gli eroi

tempeste e calme gioia e dolor

o mare canta canta con noi

l’inno di sdegno, l’inno d’amor.

Canto d’aurore di rabbie atroci

sogni e singhiozzi del marinar

raccogli e irradia tutte le voci

che il nembo porta da mare a mar

e soffia dentro le vele forti

che al sole sciolse la nostra fè

e chiama e chiama da tutti i porti

tutta la gente che al mar si die’.

Su canta o mare l’opra e gli eroi

tempeste e calme gioia e dolor

o mare canta canta con noi

l’inno di sdegno, l’inno d’amor.

Solo una voce da sponda a sponda

sollevi al patto di redenzion

quanti sudano solcando l’onda

per questa al pane sacra tenzon

mentre marosi gonfi di fronde

e irose attardan forze il cammin

noi da la nave scorgiam le prode

dove le genti van col destin.

Su canta o mare l’opra e gli eroi

tempeste e calme gioia e dolor

o mare canta canta con noi

l’inno di sdegno, l’inno d’amor.

Già da ogni prora che il corso affretta

la evocatrice diana squillò

e all’alba il grido della vendetta

la verde terra già salutò

terra ideale dell’alleanza

tra menti e braccia giustizia e cor

salute o porto de la speranza

che invoca il mesto navigator.

Su canta o mare l’opra e gli eroi

tempeste e calme gioia e dolor

o mare canta canta con noi

l’inno di sdegno, l’inno d’amor.

Noi sugli abissi tra le nazioni

di fratellanza ponti gettiam

coi nostri corpi su dai pennoni

dell’uomo i nuovi diritti dettiam

ciò che dai mille muscoli spreme

con torchi immani la civiltà

portiam pel mondo gettando il seme

che un dì per tutti germoglierà.

Su canta o mare l’opra e gli eroi

tempeste e calme gioia e dolor

o mare canta canta con noi

l’inno di sdegno, l’inno d’amor.

-PIETRO  GORI-

 


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