Magazine Società

Inno alla precarietà

Creato il 22 febbraio 2011 da Federicobollettin
Il vangelo della domenica (Mt 6,24-34)
Parole per ieri, parole per oggi
L'attaccamento morboso alle cose, la sete sfrenata di accumulo... non è solo un problema della società di oggi, così demonizzata, ma lo era anche al tempo di Gesù, e forse ancora prima.
Ecco il perchè di queste parole: "Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, nè per il vostro corpo, di quello che indosserete..."
Perchè pensiamo che certi mali siano solo il frutto di questa società destinata ad andare sempre in peggio?
Inno alla precarietà
"Il lavoro, la proprietà e la famiglia non sono più i valori massimi cui subordinarsi, sono relativizzati e rimessi in discussione in una successione di sfide. Le cose a cui ordinariamente si tiene di più non rappresentano il centro di interesse del suo progetto o del suo stile di vita. Sono abbandonate e private dei loro caratteri di necessità." (Mauro Pesce, l'uomo Gesù)
Come è possibile vivere oggi in questo stile?
Come essere semplici, poveri, distaccati da tutto e da tutto, e nello stesso tempo rimanere dentro questo società, non fuggire dentro eremi, boschi o deserti?
Il regno di Dio prima di tutto
"Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia..." Non la sua immagine, non il suo corpo, non il suo nome... ma è il regno di Dio che Gesù annuncia e cerca prima di tutto. Quindi la chiesa non dovrebbe essere cristocentrica, ma regnocentrica, per usare il linguaggio di Josè Maria Vigil. Meno venerazione all'immagine di Gesù e più impegno e passione per la costruzione del regno di Dio!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine