Si chiama Horizon 2020 ed è un programma dell'Unione Europea per il finanziamento di progetti nel campo della ricerca e dell'innovazione.
Tre gli obiettivi strategici: 1) rafforzare l'eccellenza europea in campo scientifico, premiando i talenti e creando infrastrutture adeguate; 2) aumentare la competitività delle imprese grazie alle tecnologie di ultima generazione quali nanotecnologie e biotecnologie, lavorazione e materiali avanzati; 3) affrontare le sfide sociali in termini di salute, sicurezza alimentare, energia pulita, trasporto intelligente e gestione sostenibile delle risorse naturali.
Potrebbero sembrare le solite belle parole, destinate a creare solo fumo e buone a cercare di convincere le sempre più nutrite schiere di euroscettici.
In realtà si parla di oltre 70 miliardi di euro che l'Ue mette sul tavolo da qui al 2020, con un'attenzione particolare alle Piccole e Medie Imprese e, grossa novità, un'apertura anche nei confronti delle realtà no-profit.
Una bella sfida per l'Italia che attualmente contribuisce al finanziamento comunitario della Ricerca per il 14%, ma riesce a portare a casa fondi solo per poco più della metà (8,5%).
Scarsa conoscenza delle procedure, ritardi, burocrazia fanno sì che il nostro Paese sia anche in questo fanalino di coda: dei fondi stanziati per il 2007-2013 all'interno del settimo Programma Quadro, l'Italia ne ha impegnati solo il 40%, piazzandosi al ventiseiesimo posto per capacità di spesa sui 27 Stati dell'Ue
Importante quindi sapere che il lancio dei bandi relativi a Horizon 2020 è previsto tra dicembre e gennaio.
Per saperne di più visitare i seguenti siti: http://ec.europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm?pg=home; https://www.researchitaly.it/fare/stampa-e-media-4/news/ict-horizon-2020-giornata-nazionale-di-lancio-bandi-2014-15/; http://www.apre.it/1855.
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