Come vi avevamo anticipato, su iniziativa del Comune di Trappeto, si è tenuto ieri un tavolo tecnico con l’obiettivo di individuare strategie comuni per la risoluzione del problema dell’inquinamento del fiume Nocella e, di conseguenza, del mare dell’area di San Cataldo.
La conclusione di questo primo appuntamento è stato un documento, sottoscritto dagli amministratori presenti, in cui ognuno nel proprio territorio si impegna adeffettuare tutti i controlli sugli scarichi abusivi e non che arrivano sul Nocella e sui suoi affluenti con richiesta d’intervento anche delle forze dell’ordine che si occupano di ambiente e prevenzione dell’inquinamento. Ed, in più, un invito a fare altrettanto ai Comuni che ieri hanno disertato la riunione.
Mercoledì 20 novembre il tavolo si riaggiornerà sui risultati di questa prima fase per evitare che il tutto rimanga lettera morta.
Erano presenti oltre ai nostri Gianluca Ricupati e Valentina Speciale: il sindaco di Trappeto Pino Vitale e l’ass. all’ambiente Salvo Randazzo, il sindaco di GiardinelloGiovanni Geloso, l’ass. all’ambiente di Terrasini Norino Ventimiglia, il Presidente del consiglio di Partinico Filippo Aiello e il Presidente della Legambiente Partinico Gino Scasso.
L’assenza più pesante è stata propria quella del sindaco di Partinico o comunque di un suo rappresentante. Pesante perché?
Siamo abituati ad non avere peli sulla lingua e quindi diciamolo chiaramente: larga parte dell’inquinamento del Nocella deriva da fonti presenti nel territorio di Partinico, in particolare dal cosiddetto torrente Raccuglia-Puddastri su cui scarica il nostro depuratore, la distilleria Bertolino e tanti altri tubi di più o meno chiara appartenenza (nel 1997 una ricognizione effettuata per conto del Comune censiva ben 17 punti di scarico).
E questo lo sa bene il sindaco di Trappeto ad esempio che, non a caso, era molto infastidito da questa assenza e si è detto pronto a far di tutto per tutelare il proprio territorio, anche a denunciare il Comune di Partinico.
Alcune informazioni/riflessioni venute fuori ieri:
- Inutile dilungarsi sulle gravi conseguenze dell’inquinamento presente: la desertificazione dell’area di San Cataldo e la perdita dell’immagine per il turismo di Trappeto e Terrasini è sotto gli occhi di tutti. La zona comunque sarà oggetto di interventi da parte del Comune di Terrasini che ha annunciato di aver ottenuto un finanziamento per ristrutturare la Chiesa di S. Cataldo. Sarà l’opportunità anche per una generale riqualificazione dell’area, che tuttavia, a nostro parere, rischia di essere vana se la foce del Nocella rimane in queste condizioni;
- Perché non esiste un catasto degli scarichi? Che fine ha fatto a Partinico la SOA(squadra di controllo ambientale)?
- Legambiente ha fatto notare come l’annuncio di una delocalizzazione che ancora non si vede all’orizzonte abbia comportato l’unica conseguenza di aver reso ladistilleria Bertolino libera di agire come vuole senza alcun controllo serio;
- Il depuratore di Partinico, più volte nel corso dell’anno, ricevendo in ingresso scarichi fortemente inquinati e abusivi, manda in uscita acque non perfettamente depurate. Nonostante la situazione sia ben nota, nessuno si è mai preoccupato di predisporre i controlli possibili: tutti si dicono disponibili sulla carta, ma nessuno li effettua veramente;
- Il ruolo ispettivo, necessario, immediatamente attuabile e “a costo zero”, molto probabilmente non è un intervento risolutivo. Noi, non a caso, abbiamo puntato l’attenzione su quella che potrebbe essere un’idea da riprendere in mano affinché si possano reperire finanziamenti: già a cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90 si pensava ad un depuratore consortile che avrebbe preso le acque del Nocella, ma anche le zone della Ciammarita di Trappeto e della parte di Terrasini nei pressi di Città del Mare. Un intervento che non vuole coprire degli abusi, ma porre la parola fine ad un inquinamento che da decenni si verifica soprattutto per l’omissione d’intervento da parte della politica e delle forze dell’ordine.
Mercoledì 20 novembre si farà un primo bilancio delle iniziative messe in campo. Vedremo se questi controlli ci saranno oppure no.